La Fenice saluta il mondo con il "Concerto di Capodanno"

VENEZIA. Il teatro La Fenice è ormai una tradizione per il Capodanno in musica italiano. E' stato ancora una volta il teatro sulla laguna, rinato dalle ceneri nel 2003 dopo l'incendio che lo distrusse nel gennaio 1996, a salutare con le note di Beethoven, Verdi e Rossini l'inizio del nuovo anno. Quella del 2015 è la dodicesima edizione del concerto che vede la formula vincente nell'accoppiata Fenice-Rai1, l'ammiraglia della rete pubblica che ha trasmesso in diretta la seconda parte del programma, dedicata al melodramma.

Un successo che ha salutato anche il ritorno sul podio dell'orchestra del maestro britannico Daniel Harding, una delle 'bacchette' piu' giovani e apprezzate del panorama musicale internazionale, che alla Fenice aveva gia' diretto l'edizione del 2010-2011. "Quella del Concerto di Capodanno alla Fenice è una bellissima tradizione che abbiamo assunto ormai tanti anni fa" ha commentato il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, presente nel teatro tutto stucchi e ori, gremito in ogni ordine di posti. Molti gli spettatori stranieri, francesi e tedeschi soprattutto, ma anche cinesi. Grande il colpo d'occhio scenografico quello offerto dalla Fenice con gli addobbi formati da orchidee verdi e gialle, intrecciate a rami di pino, vischio e agrifoglio.

Assieme a quelle per Harding, il pubblico ha tributato ovazioni alle due voci protagoniste della parte dedicata al melodramma: la soprano Maria Agresta, che da poco ha aperto la nuova stagione lirica veneziana cantando nel 'Simon Boccanegra', e il tenore americano Matthew Polenzani, al suo debutto in Fenice. Come da tradizione, prima parte esclusivamente orchestrale, dedicata a due brani di Beethoven, l'overture 'Die Weihe des Hauses' (l'inaugurazione della casa) op. 124, e la sinfonia n.8 in fa maggiore op.93.
Poi spazio al repertorio melodrammatico italiano, con la sinfonia della 'Gazza Ladra' di Gioachino Rossini, applauditissima, seguita dal Coro nuziale e cavatina di Arturo, interpretata da Polenzani. Quindi la 'Lucia di Lammermoor' di Donizetti, il 'Che gelida manina' dalla Boheme di Puccini e infine l'attesissimo Verdi, con l'aria di Rodolfo nel secondo atto di 'Luisa Miller', la cabaletta di Violetta - il 'Sempre libera degg'io' della Traviata, e il 'Va' pensiero' di Nabucco, con il Coro diretto dal maestro Claudio Marino Moretti. In mezzo un apprezzato omaggio a Eduardo De Filippo, nel trentennale della scomparsa, con un boogie-woogie tratto dalla 'Napoli milionaria' musicata da Nino Rota. Finale con applausi e bis per il tradizionale 'Libiam ne' lieti calici' della Traviata.
Grandi ascolti: share al 25%. Grandi ascolti per il Concerto di Capodanno dalla Fenice di Venezia diretto da Daniel Harding ieri su Rai1: oltre 4 milioni di telespettatori per la diretta, con uno share del 25,13%, confermandosi come uno degli spettacoli più visti di tutto il Capodanno, nonchè come il programma di musica classica più seguito della programmazione Rai. C’è ovviamente soddisfazione negli ambienti della Fenice. Il sovrintendente Cristiano Chiarot ha ringraziato il Maestro Harding, i solisti Maria Agresta e Matthew Polenzani, protagonisti di un’esibizione di altissimo livello, e con loro l’Orchestra, il Coro, il direttore del Coro Claudio Marino Moretti, il direttore Artistico Fortunato Ortombina e i tecnici del Teatro La Fenice «che con il loro impegno ed entusiasmo - dice una nota del teatro - hanno reso possibile il ripetersi di questo festoso e prestigioso evento, giunto quest’anno alla sua dodicesima edizione».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia