Creiamo un grande polo del food a Mestre

Manca un format che provi a riunire sotto lo stesso cappello la parte commerciale, più legata al commercio di vicinato e alimentare, con quella più vicina alla ristorazione

Alvise Canniello*

La ricerca di un attrattore commerciale per il centro di Mestre è uno dei grandi temi ancora irrisolto, nonostante i vari tentativi promossi da attori pubblici e privati nell'affermarsi come punto di riferimento nella città.

Non esiste, infatti, ad oggi (sia ben chiaro: dal punto di vista del commercio) un attrattore che riesca a dare a Mestre quel rango superiore di città perfettamente incastonata in un panorama metropolitano. Se da un lato è possibile ritrovare punti di riferimento culturale come musei e teatri, dall’altro manca totalmente un richiamo per tutte quelle persone della vasta area metropolitana che ricercano forme di intrattenimento per svago e tempo libero legate, per esempio, alle eccellenze enogastronomiche.

Attrattori di questo tipo, presenti in molte città italiane ed europee, se calati nel nostro contesto urbano ed economico, sarebbero perfettamente in grado di dialogare con i turisti che popolano la terraferma veneziana e che, soprattutto nelle ore serali, cercano valide alternative alle giornate passate nel centro storico di Venezia.

Non è un caso, infatti, che già numerosi rappresentanti di istituzioni pubbliche e private si siano trovati a ragionare di questo tema mettendo in evidenza il rapporto tra la mancanza di un attrattore e i tanti “vuoti urbani” che non sembrano trovare soluzione. Inutile fare l'elenco, si correrebbe il rischio di non ricordarli tutti, ma non è possibile non citare l’area dell’Umberto I ed altri spazi ed edifici rimasti vuoti che non trovano una collocazione né funzionale né urbana per usi anche diversi da quelli a cui erano dedicati, come ad esempio l’ex cinema Excelsior, perla di Piazza Ferretto, che meriterebbe di tornare a nuova vita.

Non è quindi una mancanza di spazi, essendo Mestre una città ben dotata di negozi e locali di qualsiasi metratura, moltissimi dei quali sfitti, e collocati all'interno del centro urbano. Non mancano nemmeno imprenditori che hanno scommesso sulla città, soprattutto per quanto riguarda l'ambito della ristorazione, con risultati in alcuni casi molto positivi.

Quello che manca è un format che provi a riunire sotto lo stesso cappello sia la parte commerciale, legata magari al commercio di vicinato e alimentare, con la parte invece più legata alla ristorazione. Non sono rari i casi analoghi in altre città italiane ed europee di mercati coperti, luoghi dove trovano spazio sia commercio al dettaglio che, appunto, l’offerta gastronomica.

Il connubio molto spesso ben si lega all’attrattività turistica: un potenziale, quest’ultimo, che Mestre può sicuramente intercettare, anche solo di riflesso rispetto ai grandi flussi che affollano Venezia e che, per la maggior parte, pernottano nell’area metropolitana. Nell’immaginare questo grande attrattore commerciale non possiamo che inserirlo nel centro della città, bilanciando iniziative esterne che hanno spopolato Mestre in molti modi e situazioni. Si potrebbe contestare questa destinazione prevalentemente legata al food sostenendo che nella città ci sono già molti i locali e ristoranti ma, d’altra parte, non è un mistero che negli ultimi anni sia proprio il settore del cibo quello che permette ancora margini di crescita e di miglioramento dell’offerta.

*Direttore Confesercenti Metropolitana Venezia Rovigo


 

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