Zappalorto prepara la scure: tagli per 47 milioni in venti giorni

VENEZIA. È molto preoccupato, anche perché deve tagliare 47 milioni di euro in venti giorni - senza smantellare, se possibile, la spesa sociale - per “salvare” il bilancio di previsione 2014 del Comune di Venezia, che ha ereditato insieme al suo governo. Per questo il commissario prefettizio Vittorio Zappalorto ha convocato ieri a Ca’ Farsetti, per singoli colloqui, i capigruppo di tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione per chiedere lumi e consigli sulle due questioni che dovrà subito affrontare: appunto il bilancio e il problema Grandi Navi, visto che è ormai imminente la convocazione a Roma del Comitatone che dovrebbe prendere una decisione finale sul tracciato alternativo al passaggio delle navi da crociera dal Bacino di San Marco, e Zappalorto dovrà prendere posizione a nome di una città che ancora conosce, necessariamente, poco. «Venezia è una città molto complessa - ha detto il commissario al termine del suo primo giro di incontri - e il mio compito non è dei più agevoli e per questo ho voluto questa prima serie di incontri, che sono andati molto bene per farmi un’idea sui problemi da affrontare da subito, anche con la collaborazione delle forze politiche. Due per me le priorità: naturalmente il bilancio da approvare entro fine luglio e il tema delle Grandi navi, in vista di una prossima convocazione del Comitatone».
Sul bilancio, Zappalorto garantisce che non ci saranno aumenti tariffari e si agirà invece sui tagli di spesa. «L’ultima cosa che farò - assicura - sarà quella di ricorrere alla leva delle entrate, che significa inevitabilmente alzare le tasse. Lavorerà piuttosto sui tagli di spesa, sull’individuazioni di possibile sprechi e sulla loro eliminazione. Si cercherà di togliere ciò che è superfluo e, se proprio sarò costretto, anche di risparmiare su qualcosa di necessario». Lo “spauracchio” - e quasi tutte le forze politiche ieri lo hanno sconsigliato in questo senso - sono i tagli alla spesa sociale, che rappresentano una fetta importante del bilancio di Ca’ Farsetti. «Questi tagli li farò solo se sarò costretto - ha potuto promettere Zappalorto - e però prima è mio dovere verificare se ci sono altri capitoli di spesa sui quali ottenere risparmi». Per quanto riguarda il Casinò, invece, si va verso la rinuncia alla cessione della gestione ai privati, rinunciando a una nuova gara. «La questione del Casinò richiede una decisione rapida sull’andare avanti o meno sulla gara e ho bisogno di altri dati e elementi che chiederà in questi. Certo è che non trovo corretto pensare di cedere il Casinò o altri “gioielli di famiglia” solo per riportare il bilancio del Comune in equilibrio». Infine, il problema Grandi Navi. «Ho capito che in città c’è una frattura tra chi vorrebbe mantenerle e chi eliminarle - ha sottolineato il commissario prefettizio - ma c’è comunque una base comune di interessi, perché da una parte non si può rinunciare all’apporto economico del traffico crocieristico a Venezia, e dall’altra parte serve assolutamente fare qualcosa per diminuire i rischi per la città e per l’ambiente. Su questi due temi deve esserci una condivisione che punti a non perdere posti di lavoro e a non abbassare i livelli economici di entrata, senza però rinunciare alla tutela della città e del suo ecosistema». Quadratura del cerchio non facile da ottenere, quella del commissario, ma ha solo pochi giorni per chiarire la sua posizione con un sì o un no allo scavo del canale Contorta-Sant’Angelo. Intanto c’è la “grana”-bilancio e per recuperare rapidamente risorse anche la retribuzione variabile di dipendenti comunali e delle aziende partecipate - specie se ritenuta eccessiva - è un tema all’attenzone di Zappalorto.
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