I sanitari-netturbini del video su TikTok: «È una goliardata». L’Usl 4: «Punizione severa»
Non si placano le polemiche per il video postato sul social network con i dipendenti della coop che fingono di raccogliere i rifiuti usando l’ambulanza con le insegne dell’azienda sanitaria del Veneto Orientale come camion dell’immondizia

L’Usl 4 sta valutando di chiedere i danni di immagine dopo il video su Tik Tok che ha registrato i sanitari della cooperativa Castelmonte intenti a usare l’autoambulanza come fosse un camion della nettezza urbana, sul quale salire nella parte posteriore.
Una goliardata che ha suscitato le ire della direzione generale dell’Usl 4 del Veneto orientale, anche perché nel mezzo di emergenza compare il logo dell’azienda sanitaria nonostante l’autoambulanza sia comunque di proprietà della cooperativa.
Il video è stato poi rilanciato dal personale dell’Usl in rete divenendo virale prima di essere cancellato. Ma ormai era già troppo tardi come avviene nel mondo social.
Il personale che ha girato il video si è giustificato spiegando che si è trattato di una goliardata senza alcun intento polemico o di denuncia, che il mezzo non era in servizio e che il video è stato registrato in un momento di pausa.
Il direttore generale, Mauro Filippi, è tuttavia parso visibilmente in imbarazzo e molto arrabbiato, tanto da invocare provvedimenti severi da parte della cooperativa che ha in appalto i punti di primo intervento di Jesolo, Caorle e Bibione. La cooperativa, che ha sede principale a Montebelluna, al momento non ha rilasciato dichiarazioni in merito a questo episodio. Il presidente e direttore sanitario non si sono espressi. Ma a giorni potrebbero essere assunti anche provvedimenti disciplinari.
L’Usl sta compiendo una serie di accertamenti su chi ha lanciato il frammento di filmato nella piattaforma digitale di condivisione video. «Scarico e carico di professionisti», compariva scritto nella didascalia, con dei frammenti video in cui si vedevano gli infermieri salire sul retro dell’autoambulanza, proprio come i netturbini sui loro mezzi di trasporto rifiuti, quindi davanti a dei bidoni della spazzatura mimando l’azione di caricarli e scaricarli.
Nell’Usl 4, azienda di fatto più grande del Veneto orientale con oltre duemila dipendenti, la notizia ha fatto il giro dei Pronto soccorso, ambulatori e corridoi ospedalieri come accade subito in questi episodi.
Il Movimento per la difesa della sanità pubblica nell’Usl 4 è subito intervenuto con un commento critico che mette in discussione l’intero servizio. «Usare un’ambulanza per una rappresentazione seppur goliardica», affermano gli attivisti, «è, a nostro modo di vedere le cose, un atteggiamento certamente deplorevole. Valutiamo in ogni caso quanto accaduto come una conseguenza della esternalizzazione dei servizi della sanità pubblica al fine di abbassare i costi dei servizi stessi. Non possiamo fare altro che prendere atto della realtà dei fatti».
Il movimento si è più volte scagliato contro la decisione di esternalizzare il servizio delle emergenze e il declassamento del Pronto soccorso di Jesolo a punto di primo intervento avanzato.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia