Trovato il corpo di Mario Ongaro

TEGLIO VENETO
Dopo quasi un mese di ricerche, di centinaia di manifesti con la foto di Mauro Ongaro di 47 anni affissi in ogni dove nell’intero portogruarese e nel Friuli, nel pomeriggio dell’altro ieri una coppia che passeggiava lungo l’ippovia che costeggia il torrente Cormor da cui prende nome il Parco, in provincia di Udine, lo ha trovato ormai senza vita. Nonostante che quella stradina sia percorsa ogni giorno da numerose persone dirette al Parco, nessuna aveva notato il corpo dell’uomo. Secondo il medico legale, Mauro Ongaro era lì da molti giorni e la fredda temperatura ne ha conservato il corpo a pochi metri dall’acqua lungo la ripida china, tanto che per il recupero è stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco. Con ogni probabilità, ma sarà l’autopsia a stabilirlo, Mauro, ambientalista convinto e collaboratore della manifestazione “Terra e Acqua”, deve aver deciso di compiere il gesto estremo nei giorni immediatamente successivi alla sua scomparsa, avvenuta il giorno di Santo Stefano, dalla casa della sorella a Porcia dove si trovava ospite da qualche tempo. Aveva lasciato una lettera dal contenuto inquietante che aveva sollecitato la sorella Irene a lanciare subito l’allarme per la sua scomparsa ai Carabinieri, interessando anche la trasmissione “Chi l’ha visto?”. Erano giunte segnalazioni della sua presenza da alcune località, e in particolare da San Vito al Tagliamento e da Portogruaro, città dove lui aveva frequentato le scuole essendo originario di Teglio Veneto dove vivono gli anziani genitori. Suo padre Lino si trova attualmente ricoverato in ospedale per un malessere, con ogni probabilità conseguenza del forte stress dovuto alla scomparsa del figlio Mauro, del cui decesso però gli stessi famigliari vogliono tenerlo all’oscuro. Al momento del ritrovamento, nelle tasche sono stati rinvenuti dei biglietti indirizzati ai suoi famigliari che i Carabinierihanno consegnato alla sorella Irene, quando le hanno comunicato la triste notizia.
Gian Piero del Gallo
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia