Sottomarina, strade come fiumi, fulmini e blackout: allagamenti e paura

In 90 minuti sono caduti 55 millimetri d’acqua: disagi e polemiche. «Decine di milioni per il mega tubo, mai entrato in funzione»

CHIOGGIA. Un lampo improvviso, un bagliore accecante che illumina a giorno un intero quartiere, poi il fragore roboante del tuono che ha fatto letteralmente sobbalzare dal letto i residenti di via Padre Emilio Venturini, l’arteria che dal santuario della Navicella taglia verso Brondolo, nella periferia cittadina. Il fulmine ha toccato terra, nel bel mezzo di un temporale violentissimo, che si è abbattuto su Chioggia in piena notte, attorno alle due, tra le case, ma per fortuna senza colpire nessuna delle abitazioni.

Immediato il blackout, tutto il quartiere è rimasto al buio, ma lo spavento, nel tratto di via Venturini che si trova il supermercato Conad, tra il deposito dei bus e la sede della Veritas, è stato davvero tanto. «Quando il fulmine ha toccato terra» racconta Nico, un testimone dell’accaduto «ho sentito un boato pazzesco. Subito è andata via la corrente, ci siamo svegliati di soprassalto. Il bagliore poi è stato accecante, incredibile, sembrava pieno giorno. Non ho mai sentito, né visto, una cosa del genere».

La tempesta di fulmini si è abbattuta anche in altre zone della città, come a Sottomarina, in via Marco Polo, nei pressi del supermercato Pam. Anche qui è andata via la luce e lo stesso supermercato ha dovuto fare i conti soprattutto con l’acqua caduta copiosamente: 55 millimetri per metro quadro in circa un’ora e mezzo di temporale.



Pioggia accompagnata anche da forti raffiche di vento che hanno reso ancora più difficili gli interventi dei vigili del fuoco, che hanno dovuto fronteggiare la notte da tregenda quasi senza mai rientrare in caserma, viste le numerosissime chiamate. Sottomarina la più colpita.

Via San Marco, verso San Felice, in pochi minuti di diluvio si è trasformata letteralmente in un fiume, mentre anche piazza Todaro, strada Madonna Marina ed il lungomare sono finite sott’acqua.

I pompieri sono intervenuti soprattutto per prosciugare garage e scantinati, non solo in città ma anche nelle frazione. A Brondolo e Sant’Anna le situazioni più critiche, mentre il centro storico di Chioggia non ha subito particolare gli effetti del maltempo. Le prime luci dell’alba poi hanno disegnato un quadro più comprensivo di quanto accaduto nella notte anche se, per fortuna, l’acqua è riuscita a defluire dalle caditoie. Qualche disagio, in mattinata, si registrava ancora nei paraggi dell’imbocco della diga, dove l’acqua impediva di salire sui massi e sulla camminata.

Sempre nel corso della mattina i vigili del fuoco hanno proseguito il loro intervento nel supermercato Pam ancora invaso dall’acqua, mentre si è dovuti correre alla riparazione dell’impianto elettrico, “bruciato” dalla caduta del fulmine.

E come sempre succede monta la polemica sul fatto che si sono spese decine di milioni per garantire a Sottomarina di rimanere all’asciutto, grazie alla realizzazione del famoso mega-tubo che però deve ancora entrare in funzione, anche se in realtà pare che manchino solo pochi metri per concludere un’opera portata avanti da alcuni anni e che ancora non è completata.

«Non è un gran biglietto da visita per i turisti» scrive Nicola Bragadin sui social, perché passano gli anni ma il problema degli allagamenti, con acquazzoni sempre più violenti, sembra crescere sempre di più. In via Venturini, quando comincia a piovere, i titolari dei negozi mettono davanti alle porte le paratie per difendersi dall’acqua alta, solo che non siamo per niente vicini ai canali, ma in terraferma. «Una volta» spiega un residente della zona «c’erano i fossi e l’acqua veniva contenuta, ora non più».
 

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