Scuola, 35 mila firme per sbloccare i contratti

È l’obiettivo della campagna dei sindacati da centrare nel Veneto tra docenti, tecnici e bidelli
Studenti in aula in una scuola elementare, in una immagine d'archivio. Nelle classi di scuola si respira male. Asma, riniti allergiche ed eczemi sono in continuo aumento, soprattutto nell'infanzia e adolescenza. A soffrirne è il 20% della popolazione. Per far fronte a questa situazione, che ha un forte impatto sulla spesa farmaceutica e la perdita di giorni di lavoro e scuola, il ministero della Salute ha redatto delle Linee guida per la tutela e la promozione della salute degli ambienti chiusi, pubblicate in Gazzetta Ufficiale..ANSA/LUCA CASTELLANI
Studenti in aula in una scuola elementare, in una immagine d'archivio. Nelle classi di scuola si respira male. Asma, riniti allergiche ed eczemi sono in continuo aumento, soprattutto nell'infanzia e adolescenza. A soffrirne è il 20% della popolazione. Per far fronte a questa situazione, che ha un forte impatto sulla spesa farmaceutica e la perdita di giorni di lavoro e scuola, il ministero della Salute ha redatto delle Linee guida per la tutela e la promozione della salute degli ambienti chiusi, pubblicate in Gazzetta Ufficiale..ANSA/LUCA CASTELLANI

Raccogliere almeno 35 mila firme su 68 mila dipendenti del mondo della scuola tra docenti, tecnici e bidelli: è questo l’obiettivo dei sindacati veneti della scuola che chiedono un incontro con il premier Matteo Renzi per lo sblocco dei contratti, fermi al 2007 per la parte giuridica, e al settembre del 2009 per quella economica con una perdita del potere d’acquisto del 5,8% negli ultimi due anni. Secondo le stime dei sindacati, a causa del blocco degli scatti i docenti si trovano nelle tasche tra gli 8 mila e gli 8.500 euro in meno, mentre i dipendenti del personale ausiliario tra i 6 mila e i 6.500 euro. «E a questo si aggiunge il fatto che il blocco del contratto è già stato confermato anche per il 2015 e, se il programma di Renzi sulla scuola verrà confermato», spiega Salvatore Mazza della Flc-Cgil, «rimarrà bloccato per altri tre anni».

La campagna di raccolta firme è partita ieri nei 607 istituti scolastici del Veneto e in contemporanea i segretari regionali dei principali sindacati di categoria (Mazza della Flc-Cgil, Nerio Marcon della Cisl Scuola, Elisabetta Capotosto dello Snals, Livio d’Agostino della Gilda e Michele Nudo della Uil) si sono dati appuntamento alla sede della Cgil di Mestre per spiegare i motivi dell’iniziativa che si concluderà il 15 a Roma con la presentazione di tutte le firme raccolte. «L’obiettivo», spiega Capotosto, «è portare il governo ad un confronto con il sindacato, governo che sta tagliando la possibilità di rappresentanza di un’intera categoria».

Quei docenti che Renzi dice essere un perno del suo progetto politico per il rilancio dell’Italia, ma che restano quelli con le buste paga tra le più leggere in Europa. Anche il piano di assunzione di circa 150 mila precari, secondo i sindacati, è una stella che il governo è riuscito ad appuntarsi sul petto senza un merito reale, visto il richiamo della Corte di giustizia europea ad assumere i precari abilitati con 3 anni di servizio svolto: se non fosse stato ascoltato, sarebbero presto arrivate le sanzioni. E poi i soldi per assumere i precari arrivano sempre dal mondo della scuola. Lo spiega D’Agostino: «Con il blocco degli scatti 2013 il governo risparmia 350 milioni, con quello 2015-2018 altri 1.050, e dal taglio delle supplenze brevi, fino al 2017 altri 1.650. Totale: 3 miliardi, proprio ciò che serve per assumere i quasi 150 mila precari».

La mobilitazione è iniziata, in attesa di affrontare i temi del piano scuola, a partire da merito e organizzazione degli orari scolastici, che Renzi vorrebbe disciplinare per legge e i sindacati vorrebbero demandare alla contrattazione collettiva. (f.fur.)

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