Rifiutati dalla discoteca, scatenano una rissa

Comitiva di serbi semina il panico: picchiati a sangue i gestori del Mille Luci. Due arresti
L’ingresso del Mille Luci
L’ingresso del Mille Luci
 
JESOLO.
Scene di violenza inaudita: rissa davanti al ristorante pizzeria «Mille Luci» in piazza Nember. Due gli arresti della polizia subito intervenuta per fermare quella che poteva diventare una carneficina. In manette due serbi di 39 e 19 anni che hanno malmenato i titolari ed un amico che aveva cercato di fermarli.  Verso mezzanotte di venerdì una folta comitiva di serbi ubriachi ha iniziato ad urlare, lanciare bottiglie in Via Bafile e danneggiare le auto. Erano già stati allontanati da una vicina discoteca, lo Splash, e si sono avvicinati al «Mille Luci» infuriati. Qui il titolare Adriano Enzo ha cercato di calmarli, assieme al genero Matteo Marton e ad un amico, Michele Pasqual. Sono volati pugni e spintoni, addirittura calci mentre gli jesolani erano a terra in un bagno di sangue. All'esterno la comitiva sembrava inneggiare i connazionali, ma fortunatamente non sono accorsi a proteggerli. La pattuglia è arrivata quasi in tempo reale, ha trovato sul posto il ristoratore dolorante a terra e e l'amico sanguinante al volto. Dopo una breve ricerca, poco lontano sono stati rintracciati quattro cittadini serbi di circa 20 anni che sono stati immediatamente fermati e accompagnati presso gli uffici del Commissariato di Jesolo per accertamenti. I due jesolani sono stati accompagnati al Pronto Soccorso con una prognosi di 18 e 15 giorni per ecchimosi e lesioni al setto nasale e al volto. Ferito leggermente anche Adriano Enzo. Sono stati rintracciati diversi testimoni e con la denuncia-querela delle parti lese è stato accertato che i 4 giovani serbi, alloggiati con la comitiva presso un hotel jesolano, avevano iniziato a perdere il controllo una volta che era stato vietato loro l'ingresso in disco. V. O., di 39 anni e S. D., di 19, si sono allontanati dal gruppo e al Mille Luci hanno colpito improvvisamente con una testata il ristoratore che stava chiamando il 113, cercando di rubare l'Iphone, ferendolo con un calcio e una selva di pugni anche verso l'amico che cercava di difenderlo. Dopo la denuncia da parte dei due jesolani aggrediti, è stata accertata la violenza gratuita e il tentativo di rapina del costoso telefonino. I serbi sono finiti in carcere per tentata rapina, lesioni personali e danneggiamento. La polizia li ha bloccati in pochi secondi, immobilizzati e resi innocui mantenendo sotto controllo il resto del gruppo. Sono stati ammanettati davanti alla folla di commercianti e residenti, che hanno ringraziato e applaudito l'azione tempestiva dei poliziotti.

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