Profughi e turisti sotto lo stesso tetto Bibione non ci sta

Situazione difficile nella colonia del Cif nella zona di Pineda Codognotto: «Da marzo dovevano lasciare posto agli ospiti»
Di Rosario Padovano
DE POLO - DINO TOMMASELLA - BIBIONE - I MIGRANTI AL SOGGIORNO MARINO C.I.F.
DE POLO - DINO TOMMASELLA - BIBIONE - I MIGRANTI AL SOGGIORNO MARINO C.I.F.

BIBIONE. Oltre un centinaio di persone. Ma non sono tutti profughi. Tra questi ci sono anche turisti. Non tantissimi, perché alcuni hanno dato disdetta.

È la paradossale situazione che sta vivendo, se non subendo, il Centro Italiano Femminile, la colonia più importante di Bibione, nella zona di Pineda, in via Colonie 9. Il prefetto Domenico Cuttaia, dicono da queste parti, aveva promesso che se ne sarebbero andati via il 1 maggio, con l'apertura della stagione turistica.

«In questo momento», fanno presente nella struttura ricettiva, «ci è stato comunicato dalla Prefettura che i richiedenti asilo sono di passaggio, e partiranno tra 15 giorni. Speriamo bene».

Va detto che da questo inverno i profughi erano presenti fino a 90 unità. Adesso sono decisamente meno, e non hanno creato problemi. Resta il fatto che, da qualche settimana, dividono la sede del Cif proprio con i turisti. È una situazione particolare, mai vista da nessun'altra parte. Profughi scampati dalle guerre e turisti nello stesso stabile.

Il sindaco Pasqualino Codognotto ha perduto la pazienza e domani affronterà il tema delicato in un consiglio comunale all'aperto, che comincerà alle 20. «Già da marzo di quest'anno», ricorda il primo cittadino, «dovevano essere spostati dal Cif di Bibione, così come previsto dalla convenzione sottoscritta dal Centro italino femminile e dalla Prefettura e che invece sono ancora lì, creando seri problemi di convivenza con gli ospiti che nel frattempo sono arrivati dall'Italia e dall'estero, quasi tutte famiglie, minori e portatori di handicap. Non solo, l'istituto ha dovuto disdire decine di prenotazioni per l'indisponibilità dei locali occupati dai profughi ed ora si profila anche la richiesta di danni dalle agenzie che avevano sottoscritto i contratti». L'amministrazione dunque definisce la situazione intollerabile. A criticare il sindaco su questo argomento, ieri, è intervenuto Giorgio Vizzon, segretario cittadino di Fratelli d'Italia.

L'ex sindaco, che non è presente in consiglio comunale, non le manda a dire. «Appare molto strana questa presa di posizione del primo cittadino», sostiene Vizzon, «proprio lui che ha sempre difeso la “dignità dei profughi e il loro diritto alla vita e al lavoro”. Ma cosa è successo, ha cambiato idea ed ha rinnegato i valori della sinistra? Oppure, visto che tra meno di un anno si vota per il rinnovo del Sindaco e del Consiglio comunale, vuole garantirsi una certa sicurezza elettorale? Non sarà mica diventato un uomo di “centro- destra” per cui cerca di ricollocarsi in qualche partito che dell'immigrazione e della sicurezza ha fatto sempre un cavallo di battaglia? L'unica cosa che emerge palesemente è l'ipocrisia del Sindaco Codognotto”.

Vizzon appare critico anche sull'argomento Polizia locale, anche se la grana maggiore per Bibione, in questo momento, sembra appunto costituita dalla presenza dei profughi nella struttura dedicata ai turisti.

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