Mestre, la proposta di FdI: tornelli all’ingresso della stazione per fermare il degrado
Speranzon (Fratelli d’Italia ) incontra il sottosegretario agli Interni Prisco: «Mestre più sicura con la rigenerazione»

«Oltre diecimila persone controllate in città e 113 ordini di allontanamento, solo negli ultimi sei mesi, grazie alle zone rosse. Ma anche 3.500 rinforzi per tutti corpi di polizia della provincia, dal 2023 a oggi, che hanno permesso di aumentare del 30 per cento l’impiego dei reparti di prevenzione crimine».
A snocciolare i dati è il sottosegretario agli Interni Emanuele Prisco, mercoledì 3 settembre a Venezia per la presentazione alla Mostra del Cinema del cortometraggio che racconta l’impegno dei vigili del fuoco; all’appuntamento istituzionale ha poi seguito una visita alle forze dell’ordine e ai militari del territorio, accompagnato dal senatore Raffaele Speranzon, dalla capogruppo di FdI in consiglio comunale Maika Canton e dall’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto. E, dal gazebo di piazza Ferretto, la formazione lagunare di Fratelli d’Italia ha finito inevitabilmente per parlare di sicurezza, partendo ovviamente proprio dalle criticità della terraferma.
«Su questo fronte il governo Meloni ha fatto tanto e altrettanto c'è da fare», ha incalzato Speranzon, «Abbiamo introdotto nuovi strumenti come le zone rosse, aumentato la presenza dei militari nelle stazioni e con le operazioni Strade Sicure. Stiamo cercando di dare un segnale forte, compreso l'incremento del personale operativo. Un numero: i reparti prevenzione crimine a Mestre sono passati dai 70 equipaggi del 2024 agli 89 nel 2025».
Da fare, comunque, ce n’è ancora, come ha ribadito il vice capogruppo vicario del partito a palazzo Madama, che ha anche in mente quale possa essere il prossimo passo: «Tornelli anche alla stazione di Mestre, come a Santa Lucia, per supportare il delicato lavoro di forze dell'ordine e addetti alla sicurezza nel contrasto dei borseggiatori, spacciatori e tutti quei criminali che usano la stazione come crocevia dei loro traffici».
Una proposta che subito trovato la sponda di Prisco: «A Roma Termini è già così», ha annuito il sottosegretario, «E se servono altre leggi, prepareremo altre leggi. Intanto però gli effetti del decreto sicurezza si vedono».
Alle critiche dell’opposizione locale hanno risposto le due voci di FdI in consiglio comunale: «Chi dice che non abbiamo fatto niente parla senza onestà intellettuale», taglia corto Zaccariotto, «La centrale operativa della polizia locale e la smart control room sono qualcosa che non si vede in nessun altra città italiana, un progetto realizzato grazie al dialogo con realtà quali New York e Copenaghen». E Canton continua: «La sicurezza è rigenerazione urbana, il progetto della nuova stazione, la questura di Marghera, così stiamo davvero cambiando il volto e anche le dinamiche della città».
A margine, inevitabile la domanda sul futuro candidato sindaco: «C’è tempo, per il momento discutiamo di Regione, poi arriverà il Comune», sorridono Speranzon e Prisco. —
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