Polizze false, Generali denuncia il broker

Sembravano vere, quelle polizze vita con logo “Assicurazioni Generali”. E perché non dovevano esserlo, visto che il promotore, Luca Lorenzon, delle Generali era effettivamente un dipendente. Peccato che, secondo quanto denunciato dallo stesso gruppo assicurativo alla Procura (anzi, due Procure, Venezia e Treviso), una sfilza di contratti, polizze e documenti non erano «autentici e in alcun modo riferibili ad Assicurazioni Generali Spa».
E i soldi? Già, i soldi. Sono ben 131 le contestazioni mosse da Generali a Lorenzon, 41 anni, veneziano di nascita e di residenza, per documenti e polizze falsificate. Clienti veneziani e clienti trevigiani, a decine. Due indagini già radicate e una serie di cause civili già pronte a partire. Una montagna di soldi, insomma, che non si sa dove siano finiti, passando per le tasche dell’assicuratore.
La vicenda parte a dicembre del 2007, quando una famiglia di Paese (tre persone) scrive una lettera ad Assicurazioni Generali per chiedere «chiarimenti in merito alla propria situazione assicurativa». Il sospetto dei tre è che i documenti consegnati da Lorenzon sui loro contratti fossero in qualche modo “tarocchi”. Lorenzon all’epoca era venditore senior per l’agenzia di Venezia Santa Croce e Lido del “leone”. I tre familiari allegano alla loro lettera di richiesta chiarimenti la copia di alcuni documenti rilasciati da Lorenzon. In parte sono su carta intestata “Generali Vita Spa”, in parte su carta priva di intestazione. Fin dalle prime verifiche, la casamadre di Mogliano delle Generali capisce che c’è del marcio. Un primo documento, per un capitale di oltre 51 mila euro, non è autentico, né risulta esser stato incassato alcun premio. Lo schema si ripete: 37 mila euro di polizza della quale la casamadre non ha mai visto un centesimo di premio, altri 43 mila euro idem, poi un documento che attesta un rendimento con interessi superiori al 10% per un investimento «non autentico», secondo Generali. E via così per quasi una quarantina di pagine di denuncia.
Ce n’è abbastanza per sospendere il dipendente: Generali manda una lettera a Lorenzon il 5 dicembre del 2007 intimandogli la sospensione cautelare. Ma non finisce lì, anzi. Gli accertamenti proseguono, ed emerge un altro centinaio di casi: clienti di Tessera, di Marcon, di Favaro Veneto, ma Lorenzon “sconfina” pesantemente anche nella Marca: Paese, Quinto. L’agenzia veneziana contatta 64 clienti di Lorenzon: è uno stillicidio di atti di quietanza di pagamenti di ratei di premio pagati ma mai incassati dall’agenzia, coperture provvisorie mai convertite in contratti d’assicurazione, rendiconti e contratti totalmente al di fuori del controllo delle Generali, che ravvisano «una molteplicità di fattispecie delittuose». I fascicoli sono in due Procure da tempo, e ora stanno partendo anche le cause civili. A caccia del tesoretto sparito.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia