Operaio morto all’Auchan la pm chiede due condanne

Due richieste di condanna, entrambe a un anno, per la morte di Ciro De Simone, operaio di 60 anni di Marianella, in provincia di Napoli, che era caduto da una scala durante i lavori di rifinitura in uno dei negozi della nuova galleria dell’Auchan. Il decesso era sopraggiunto un mese e mezzo dopo l’infortunio. Ora il processo per omicidio colposo è agli sgoccioli e la sostituto procuratore aggiunta Paola Mossa ha chiesto, al termine della sua requisitoria davanti alla giudice monocratica Sara Natto, la condanna del datore di lavoro di De Simone, ovvero il titolare della ditta “Lo Vecchio Allestimenti” di Bari, nonché del responsabile del cantiere. Nel corso dell’udienza hanno parlato anche l’avvocato della parte civile, per conto della famiglia dell’operaio deceduto, che si è associato alle richieste della sostituto procuratore avanzando anche una richiesta di risarcimento dei danni, e gli avvocati delle difese che si sono battuti per dimostrare l’estraneità dei fatti dei loro assistiti. La giudice Natto pronuncerà la sentenza il 14 maggio.
L’incidente sul lavoro si era verificato il 18 novembre 2013, a pochi giorni dall’inaugurazione della nuova galleria commerciale dell’Auchan a fianco di quella vecchia. De Simone era impegnato negli ultimi ritocchi di uno dei negozi del centro commerciale in via don Tosatto.
Secondo la ricostruzione fatta all’epoca, l’operaio era in cima a una scala a pioli in alluminio e stava togliendo il nylon da alcune vetrate quando all’improvviso era precipitato a terra, schiantandosi sul pavimento. Ad accorgersi di quanto accaduto erano stati i colleghi che tuttavia non avrebbero visto il momento esatto in cui De Simone aveva perso l’equilibrio ed era finito giù dalla scala. Un volo di circa un paio di metri, che però aveva avuto conseguenze disastrose per il sessantenne che era stato portato al vicino ospedale dell’Angelo di Mestre con un trauma addominale che aveva provocato la compromissione del fegato e della milza. Era stato ricoverato in Rianimazione in prognosi riservata. Con il passare dei giorni, le condizioni dell’operaio erano andate via via peggiorando.
A gennaio 2014, 45 giorni dopo l’incidente, era sopraggiunto il decesso. L’ipotesi di reato a carico del titolare della ditta e del responsabile del cantiere era stata modificata in omicidio colposo.
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