Omicidio nella metro. Doina Matei torna in semilibertà

Il Tribunale di sorveglianza concede il beneficio alla ragazza che uccise Vanessa Russo con un colpo di ombrello nell'occhio. Gli era stato sospeso dopo la pubblicazione di alcune foto su Facebook
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 03.05.2016.- Doina Matei rientra in Carcere femminile della Giudecca dopo l'udienza in Tribunale per la semilibertà.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 03.05.2016.- Doina Matei rientra in Carcere femminile della Giudecca dopo l'udienza in Tribunale per la semilibertà.

VENEZIA. Il Tribunale di sorveglianza di Venezia ha revocato il provvedimento restrittivo per Doina Matei che potrà quindi tornare a  usufruire di permessi diurni per andare a lavoro. La 30enne romena nel 2007 durante una lite nella metro di Roma uccise con un colpo di ombrello, penetrato in un occhio, Vanessa Russo.

Detenuta nel carcere di Venezia, da circa un anno poteva uscire di giorno per andare a lavorare in una pizzeria; aveva in uso un telefonino (con numeri limitati) e aveva aperto un profilo Facebook, scelta che aveva portato a sospendere la semilibertà.

Niente Facebook. La ragazza non potrà usare i social network. Per il collegio presieduto da Giovanni Pavarin, dunque, Doina Matei non potrà fare uso di Facebook, Instagram, Twitter e di Internet in generale "se non per quei casi che, in futuro, potrebbero prospettarsi in un'ottica di ausilio al percorso risocializzante (e sempre previa disamina dell'Area Educativa dell'Istituto di Pena ed approvazone della competente magistratura di sorveglianza) e che preveda, altresì, lo stimolo nei confronti della condannata a favorire la presa di coscienza della necessità assoluta dei contatti con gli operatori del trattamento, da individuare come le prime persone cui rivolgersi in ogni caso di dubbio che dovesse sorgere durante l'esecuzione penale e come i referenti per ogni ausilio nel percorso di una riabilitazione sicuramente non semplice".

Le foto su Facebook a Venezia inguaiano Doina: sospesa la semilibertà
Doina Matei al pontile delle Zattere, a Venezia. Foto: il Messaggero - Facebook

Marazzita: sconfitti i nostalgici del Medioevo. "L'Italia rozza, che vuole tornare al Medioevo, è stata sconfitta". Così l'avvocato Nino Marazzita, difensore di Doina Matei, assieme al collega Carlo Testa Piccolomini, ha commentato il provvedimento con il quale il tribunale di sorveglianza ha restituito alla 30enne romena il beneficio della semilibertà condizionandolo al divieto di
usare tutti i social network. "Accogliendo quanto sollecitato da questa difesa e dalla Procura generale - ha aggiunto il penalista - i giudici di Venezia hanno ripristinato un principio di civiltà giuridica protetto dalla Costituzione della pena finalizzata anche al recupero del condannato".

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia