Affitti brevi, norme al palo: Venezia Cenerentola in Europa
La bozza del regolamento è in stallo a Ca’ Farsetti. In commissione è atteso il parere dell’Avvocatura civica. Dal Portogallo all’Ungheria molti Stati si sono dotati di strumenti normativi per arginare l’overtourism

Dalla più drastica Barcellona che vorrebbe eliminare gli affitti brevi entro il 2028 alla Francia che ha introdotto a fine 2024 la loi anti-Airbnb, in tutta Europa città e mete turistiche cercano una formula per disciplinare il fenomeno.
La spinta a trovare regole arriva sia dalla crescente pressione sul mercato immobiliare, sia dalla pressione da parte del mercato alberghiero, oltre che dal desiderio di garantire la disponibilità di abitazioni per i residenti locali.
E Venezia? Il regolamento sulle locazioni turistiche è fermo, in discussione in commissione consiliare, con la bozza stilata ancora nel giugno 2024. L’ultima convocazione della commissione risale allo scorso gennaio, poi la discussione si è spostata ai tavoli interni della maggioranza, con il freno tirato di Fratelli d’Italia.
Ora, lo scoglio da superare che rallenta ulteriormente il processo di approvazione è la sentenza del Consiglio di Stato di aprile, che ha sparigliato le carte per molti comuni italiani. La sentenza afferma infatti che questi ultimi non possono imporre restrizioni o obblighi aggiuntivi ai privati che affittano le proprie abitazioni, a meno che non svolgano attività imprenditoriale.
«È stato chiesto in merito un parere all’avvocatura civica», spiega la capogruppo di FdI Maika Canton, «l’obiettivo è evitare che il regolamento venga impugnato».
La nona commissione che ha in mano il regolamento, infatti, è presieduta dal Silvia Peruzzo Meggetto (FdI): «I tempi sono quelli dell’avvocatura, l’idea poi è di fare un’audizione in commissione», sottolinea Peruzzo Meggetto, «il tema è delicato, è fondamentale capire i diritti delle parti e ascoltare anche i desiderata delle associazioni»
Nel frattempo, anche le associazioni di affittanze brevi stanno studiando la sentenza del Consiglio di Stato e si interrogano sulle sue ricadute. «Rispetto al regolamento del Comune non siamo stati informati di novità», sottolinea la presidente Abbav Ondina Giacomin, «sappiamo che sta facendo il suo percorso in commissione. La sentenza, invece, potrebbe mettere in discussione anche l’obbligo di fossa settica per chi non svolge attività imprenditoriale. È un domino, perché se non si può più parlare per questi casi di struttura ricettiva, nemmeno andrebbe applicata la tassa di soggiorno».
Le associazioni in questo momento sarebbero già preparate, forti della sentenza, a fare ricorso al regolamento. «Oltretutto, vediamo un caldo delle prenotazioni pari al 20 per cento», aggiunge Giacomin, «tra le incertezze determinate dai dazi e dalle guerre, poi l’elezione del Papa che ha portato più turismo a Roma, a Venezia viviamo una diminuzione di prenotazioni, centro storico compreso».
Le parti del regolamento che fanno più discutere le associazioni dei proprietari delle affittanze sono ormai risapute: l’indicazione ad inizio 2025 dei 120 giorni in cui si intenda affittare nell’arco dell’anno; l’obbligo di Scia per chi intenda affittare per periodi più lunghi di quattro mesi; la moratoria fino a fine 2026 prevista da quattro mesi dopo l’approvazione del testo.
Maggior condivisione, invece, sulle parti che riguardano l’obbligo di accoglienza di persona per i turisti, e sul divieto per le key box, i contenitori appesi fuori dai portoni o appesi alle finestre che contengono le chiavi e che evitano all’host di accogliere di persona gli ospiti.
Bando per le guide: sospensiva del Tar
Bando per l’abilitazione alla professione di guida turistica, c’è la sospensiva richiesta da alcune associazioni.
Il Tar del Lazio ha concesso la sospensiva, rinviando la decisione in merito al prossimo 14 ottobre. L’associazione di guide turistiche Angt avevano contestato il bando, mentre altre sigle si erano spese per evitarne il blocco contestando l’idea del ricorso.
La nuova norma, entrata in vigore nell’estate del 2024, prevede un esame all’anno aperto a chiunque abbia un diploma e conosca una lingua straniera, con prova scritta e orale. In Veneto, l’ultimo bando per abilitare nuove guide turistiche su base appunto regionale è del 2010.
«Come Angt», fa sapere l’associazione, «non possiamo nascondere la soddisfazione per il risultato raggiunto. Abbiamo più volte sottolineato le numerose criticità che connotano la legge, il decreto ministeriale attuativo e, a cascata, il bando».
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