Nuovo allarme truffe e baruffe condominiali in continuo aumento

Ennesima truffa ai danni di un anziano. Le modalità sono sempre le medesime: i malviventi si presentano come addetti del Comune o di una municipalizzata, poi chiedono all’anziano malcapitato di farsi...

Ennesima truffa ai danni di un anziano. Le modalità sono sempre le medesime: i malviventi si presentano come addetti del Comune o di una municipalizzata, poi chiedono all’anziano malcapitato di farsi mostrare i contratti. È accaduto ad un altro pensionato ottantenne di Mestre, residente dietro il Palaplip di via San Donà, nelle case comunali. «Mio padre ha aperto la porta», racconta la figlia, «loro hanno detto che erano del Comune, hanno voluto vedere i contratti dei fornitori. Mio padre non ha firmato nulla, ma loro devono aver scattato la foto perché adesso si è trovato con un nuovo fornitore di luce e gas, la Hera». La donna si è recata due volte alla polizia per denunciare il fatto. E adesso per procedere si devono attendere le carte. Proprio qualche giorno fa il presidente di Adico, Carlo Garofolini, aveva messo in guardia da truffe di questo tipo, in aumento.

L’associazione dei consumatori, inoltre, ha fatto un bilancio dei casi che i mestrini rappresentano allo sportello “sfratti e condominio” dell’Adico con una frequenza impressionante.

Dal 2018 (gennaio-luglio) l’ufficio legale segue 104 casi mestrini, uno ogni due giorni, contro gli 81 del 2017 (più 30%). Le situazioni più comuni sono quelle legate ai contrasti fra inquilini e amministratori condominiali.

Adico ha poi seguito (e spesso risolto) le problematiche segnalate da chi vive nella case Ater o in quelle comunali. In più di una occasione i legali dello sportello hanno richiesto all’Ente pubblico un cambio alloggio per motivi urgenti. Poi ci sono gli sfratti che possono essere un disagio per l’inquilino ma anche per il proprietario. «In questi ultimi anni» ricorda Garofolini, «è aumentata esponenzialmente anche la litigiosità fra gli stessi inquilini, a causa della crescita del numero di cittadini immigrati che si trovano in difficoltà ad adeguarsi alle regole condominiali o, al contrario, non vengono accettati nelle loro abitudini culturali in relazione spesso agli odori della loro cucina etnica». —





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