Mostra del Cinema autosufficiente con la Sala Darsena

Presentata ieri la ristrutturazione, pronta per il Festival Baratta: «Con questo intervento, capienza ottimale»

VENEZIA. Il Palacinema “affondato” con il «buco» ancora aperto a lato dell’ex Casinò del Lido - con circa 40 milioni di euro gettati al vento – non serviva, e la conferma, se ancora ce ne fosse stato bisogno, è arrivata dalla presentazione della ristrutturazione della Sala Darsena - a fianco del Palazzo del Cinema attuale - illustrata ieri a Ca’ Farsetti dal sindaco Giorgio Orsoni e dal presidente della Biennale Paolo Baratta, i cui lavori sono già iniziati e si concluderanno per agosto, in tempo per restituirla agli spettatori della nuova edizione della Mostra del Cinema, portandone la capienza dagli attuali 1300 a 1409 nuovi posti, ma soprattutto riqualificandone strutture e percorsi di accesso.

In questo modo la capienza complessiva delle sale della Mostra - prevedendo tra l’altro in futuro una nuova sala da 500 posti nell’ex Casinò, al posto dell’attuale sala stampa - passa da 4956 a 5165 posti.

«Pienamente sufficiente per le nostre esigenze e i nostri programmi. - ha detto ieri Baratta - Se ciò significa che il nuovo Palacinema che era inizialmente previsto era inutile? Non sta a me dirlo, posso solo dire che non ne ho mai ben capito la funzione, se non pensando di rinunciare al Palabiennale, la sala provvisoria da 1800 posti che allestiamo ogni anno sul campo di rugby del Lido per il pubblico. Ma meglio una sala provvisoria gestibile con elasticità, che una nuova gettata di cemento. Rifare completamente la Sala Darsena. ad esempio, ci sarebbe costato non meno di 6 milioni di euro. Invece, con i 6 milioni di euro garantito dal Comune raggiungiamo praticamente lo stesso risultato».

«Il Comune - ha commentato il sindaco Giorgio Orsoni - ha condiviso completamente questo progetto. È una svolta che abbiamo voluto, immaginando un percorso di recupero flessibile e realizzabile per fasi, dando da subito l'idea che ci fosse la volontà ferma dell'Amministrazione di attrezzare la Biennale di strutture moderne di fronte alla platea internazionale. Nei nostri programmi c'è già il recupero del palazzo dell'ex Casinò in maniera integrale e, soprattutto, del piazzale antistante con nuove costruzioni: siamo già a buon punto».

In ballo c’è il palazzo per il mercato del film, su un’area di circa 2 mila metri quadri, chiesto anche dalla Biennale. Orsoni ha promesso che già in occasione dell’apoertura della prossima Mostra del Cinema si faranno significativi passi avanti nell’area del “buco” residui.

E il costo dell’intervento, inferiore ai 20 milioni di euro, dovrebbe arrivare da parte di ciò che il Comune ha incassato con la vendita definita dell’ex Ospedale al Mare alla cassa Depositi e Prestiti. L’altro “buco” che preoccupa Baratta e anche Orsoni è quello dell’hotel Des Bains, chiuso da anni e che priva il Lido e la Mostra di un importate “asset” alberghiero. Ma la speranza - espressa da entrambi - è che con il cambio di gestione del complesso alberghiero le cose possano cambiare in senso positivo.

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