Minacciò il suicidio col figlio, già a casa

CAVALLINO. È tornato a casa dopo una notte all’ospedale di Venezia il cittadino algerino 29enne residente a Cavallino-Treporti che aveva minacciato di suicidarsi assieme al figlio di 8 mesi per aver...

CAVALLINO. È tornato a casa dopo una notte all’ospedale di Venezia il cittadino algerino 29enne residente a Cavallino-Treporti che aveva minacciato di suicidarsi assieme al figlio di 8 mesi per aver perso il posto di lavoro. Ora sarà seguito con la moglie e l’altro figlio dai servizi sociali comunali.

«Invito i sindaci dei comuni di Jesolo e Cavallino-Treporti», spiega il dirigente del commissariato di Jesolo, Mario Argenio, che ha seguito il caso di persona, «a siglare un protocollo d’intesa per la reperibilità e l’attivazione dei servizi sociali durante i weekend». È stato dimesso dal reparto di psichiatria dell’ospedale civile di Venezia dopo una notte di ricovero e cure l’ex magazziniere dell'hotel Excelsior del Lido, residente nei pressi di piazzetta della Libertà e sposato con una connazionale algerina. Il padre di due figli, quello più piccolo di 8 mesi e uno di 6 anni, venerdì aveva chiamato il 113 comunicando di voler farla finita. Come non bastasse l’annuncio del tragico gesto dettato dalla disperazione, l’uomo voleva trascinare con sé nel folle proposito anche il figlio più piccolo di meno di un anno. L'allarme l’aveva lanciato dalla sua abitazione in via Fausta 290, dove si erano precipitate due volanti della polizia del commissariato di Jesolo e la polizia locale di Cavallino- Treporti che le aveva seguite a supporto. «Chiamare il 113 è stato il suo ultimo gesto di lucidità che ci ha permesso di arrivare in tempo», aggiunge il commissario Argenio, «È necessario che venga attivato un protocollo d’intesa fra i comuni di Jesolo e Cavallino-Treporti che renda reperibile nei weekend, dal venerdì alla domenica, operatori dei servizi sociali comunali in caso di emergenza. Il servizio, fondamentale per i residenti come in questo caso, ma anche per i turisti, richiederebbe anche convenzioni con strutture ricettive per le emergenze e con mense pubbliche per garantire un pasto temporaneamente a chi si trova in difficoltà. Sarà importante che venga attivato in vista della stagione estiva. Ricordo che due anni fa ci trovammo in difficoltà quando una famiglia di cinque polacchi con tre bimbi fu derubata dell’auto con soldi e averi all’interno. Dovemmo trovare loro una sistemazione in hotel a titolo gratuito predisponendo anche il vitto».

Francesco Macaluso

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