Mestre, un negozio su cinque è sfitto. In arrivo borse di studio per ricercatori

Forte vitalità tra piazza Ferretto e galleria Barcella ma il turnover è fortissimo. Confesercenti e Cna alleati dell’Università Iuav: «Formiamo futuri funzionari»

Mitia Chiarin
Alvise Canniello (Confesercenti)
Alvise Canniello (Confesercenti)

Nel centro di Mestre un negozio su cinque continua ad essere sfitto. E per quelli che riaprono il turnover è fortissimo. Aperture e successive chiusure si succedono nell’arco di 24 mesi.

I dati arrivano dalla Confesercenti metropolitana di Venezia e Rovigo, attraverso il progetto “Mestre Nex” e quest’anno al terzo anno di operatività.

«La situazione è ormai satura dal punto di vista dei pubblici esercizi con una lieve flessione negli ultimi 24 mesi. Piazza Ferretto e Galleria Barcella restano le zone più in movimento», spiegano dall’associazione dei commercianti che stima un 22 per cento di serrande sfitte nel centro di Mestre.

Forte ricambio

Ma nel commercio c’è comunque movimento, anche se le attività aprono e poi chiudono nell’arco di due anni, con un forte ricambio rispetto al passato. E le attività cercano anche di distinguersi. C’è attesa in galleria Barcella, al posto della fu “Casetta del Caffè”, per l’apertura del ristorante e laboratorio di prodotti ittici, “Krudo” che sarà un mix tra punto vendita e ristorazione.

Attesa anche per la riapertura dell’ex Kofler a fianco del Toniolo, con l’investimento di un ristoratore cinese.

Il laboratorio di Mestre Next

Il progetto “Mestre Next” continua ad essere un laboratorio operativo per il rilancio del commercio a Mestre. «Il primo anno abbiamo fatto la indagine sui negozi sfitti a Mestre. Il secondo anno abbiamo messo in contatto proprietari dei muri con persone interessate ad aprire attività e poi lo studio con Gabetti e Nomisma indagando il comportamento dei consumatori e dei cittadini», racconta il direttore della Confesercenti metropolitanaVenezia e Rovigo, Alvise Canniello.

«Ora il terzo step che coinvolge Confesercenti e Cna non per un studio ma per un percorso di borse di studio, in collaborazione con l’università Iuav, per formare studenti sui temi dell’indagine urbana, tecnologica, sulle banche dati e formare giovani studenti che potranno mettere in campo questa formazione negli ambiti lavorativi che preferiranno. L’area di studio è quella del centro di Mestre, e in particolare di via Piave, con valutazioni che vanno dalla demografia al conteggio delle attività gestite da stranieri», spiega.

Lo studio con l’università

A metà 2026 i dati dello studio del corso dell’Università Iuav saranno resi pubblici.

Alvise Canniello continua a spiegare. «L’interesse nostro è ragionare ancora sui temi della città. E, perché no, se alcuni di questi studenti vorranno proseguire con stage e percorsi di apprendistato, noi possiamo diventare una destinazione lavorativa. Un modo per formare i nostri funzionari del futuro».

Per ora questo progetto va avanti con risorse dirette e non con bandi legati ai distretti del commercio. Il professore capofila del progetto presso l’Università Iuav è il docente Guido Borelli. Il corso di perfezionamento sui Metodi qualitativi di ricerca decolla dal prossimo mese di ottobre. L’intesa prevede l’assegnazione di 6 borse di studio dal valore unitario di 500 euro a copertura totale delle tasse di iscrizione riservate a studenti e dottorandi senza borsa; due borse di studio dal valore unitario di mille euro a copertura totale delle tasse di iscrizione riservate a dipendenti e dirigenti di associazioni datoriali di categoria. Le candidature degli studenti al corso scadono il prossimo 3 ottobre. —

 

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