Lotta alla ludopatia «Un anno di stop a slot e gratta e vinci»

VIGONOVO
«Stop a slot machine e gratta e vinci nei bar e nei negozi per almeno un anno in Riviera». È questa la proposta che domani il sindaco Andrea Danieletto porterà alla conferenza dei sindaci della Riviera per contrastare la ludopatia. A sposare la linea di Danieletto c’è il presidente della Conferenza dell'Usl 3 Andrea Martellato, sindaco di Fiesso D'Artico.
«In Riviera del Brenta» spiega Martellato «ci sono oltre 80 locali fra sale slot e bar in cui sono attive le macchinette mangiasoldi. In questi anni il fenomeno, nel comprensorio dei 10 comuni, nonostante ordinanze restrittive è aumentato a dismisura e tanti anziani, madri e padri di famiglia, hanno dilapidato patrimoni. Ora c'è l'occasione di dare un taglio netto a questo malcostume».
La proposta è quindi quella di una moratoria in tutti i locali, o almeno nei bar, prevedendo il divieto assoluto dell'uso delle macchinette mangiasoldi. «Sarebbe un primo passo verso un mondo nuovo con nuovi stili di vita» dice Danieletto «L'idea va studiata attentamente in particolare per un periodo come quello che si prospetta, in cui la gente avrà poche risorse economiche e certo non dovrà dilapidarle nel gioco d'azzardo e anche nei Gratta e vinci o lotto e Superenalotto delle ricevitorie e tabacchini».
A sollecitare la chiusura di tutti i giochi, almeno in questo periodo, è Graziano Scantamburlo, titolare della ricevitoria Il Quadrifoglio che nei giorni scorsi ha scritto una lettera al sindaco di Mira Marco Dori. «Spettabile sindaco» aveva scritto Scantamburlo «volevo portare a conoscenza il fatto che non tutti i giochi pubblici gestiti dallo Stato sono chiusi a Mira. Fra i giochi ancora aperti con montepremi verificati e quindi con giocatori attivi: 10 e Lotto con estrazione ogni 5 minuti. Winforlife grattacieli con estrazione ogni 5 minuti. Winforlife classico con estrazione ogni ora. Vinci casa con estrazione giornaliera. Lo scopo della chiusura del gioco del lotto e del Superenalotto è quello di fare in modo che la gente rimanga a casa. Ma allora perché non chiudere anche i giochi sopra citati?». —
Alessandro Abbadir
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