Lo Tsunami Grillo riempie la piazza

MARTELLAGO. Era iniziato con il cielo nuvoloso e alcune gocce di pioggia, il comizio di Beppe Grillo di ieri a Martellago. Il “Tutti a casa tour” si è chiuso con un raggio di sole e qualcuno ci ha visto un segno, come il locale candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Antonio Santoliquido: «Conquisteremo i Comuni come un mosaico. Se no, non cambieremo l’Italia». Eppure, nonostante il pomeriggio non certo primaverile, un migliaio di persone ha riempito alla spicciolata piazza Bertati. Sul palco, per 46 minuti, è stato il solito Grillo: grintoso, attacchi a destra e sinistra, qualche battuta con i presenti, oltre «l’incazzato» come ha detto lui stesso. Dietro le quinte, invece, si è intrattenuto almeno mezz’ora ad ascoltare i problemi della gente, a scambiarsi suggerimenti. In centro c’è rimasto poco meno di due ore. Poi, in camper, si è diretto a Vicenza. In piazza anche candidati sindaco e consiglieri di altre liste.
Attacchi. Il leader del Movimento 5 Stelle è arrivato a Martellago alle 17.07 e sei minuti dopo era già pronto per i primi affondi, partendo dalla stretta attualità del Veneto. «Affrontiamo sempre alluvioni» tuona al microfono «perché ieri a Treviso eravamo sotto l’acqua, lo stesso sarà stasera a Vicenza. Basta che piova un po’ e si finisce sotto. È rimasto dello spazio verde: meglio cementificarlo subito. Non capisco più questo Paese e lo voglio cambiare con voi». Dopo aver speso una parola in ricordo di Mauro Sari, l’artigiano edile di 47 anni datosi fuoco qualche ora prima a Vado Ligure e che in passato aveva chiesto aiuto proprio a Grillo, giù altre bordate ai partiti. «Non ci hanno chiesto alleanze» dice parlando del Pd «ed è stata tutta una finta. Non ci hanno dato alcun incarico istituzionale, ci hanno messo in un angolo, nonostante siamo il primo partito. Noi siamo i grillini, dilettanti dietro al computer».
Highlander. Poi lancia la sfida a Silvio Berlusconi. «A ottobre ne resterà uno solo» dichiara «come Highlander. Vado avanti. Se falliamo noi, la democrazia è finita. Il nostro vuoto sarà colmato dagli estremisti. Ci prendiamo il Paese in macerie, entreremo come la Protezione civile per ricostruire. Non hanno scampo; ci dicono che siamo al ribasso, invece siamo oltre il 30 per cento: truccano i sondaggi».
Pensioni. Una parte del discorso ha toccato pure le pensioni. «Alziamo quelle minime» spiega «perché ci sono cento persone che ricevono dai 10 mila ai 90 mila euro. L’Italia diventi una comunità, dobbiamo darci una mano l’uno con l’altro». E lancia l’idea delle case sociali, le social house: «Ci sono 1200 famiglie senza casa» osserva «e lo Stato farebbe da garante a chi non ha accesso al credito».
Comunali. Chiuso l’intervento di Grillo alle 17.59, sul palco si sono succeduti alcuni candidati consiglieri di Martellago, Santoliquido e il pretendente a guidare Pianiga, Massimo Nacchi. Qualche battuta con Santoliquido e un attacco a Venetocity. «Altri milioni di metri cubi» attacca «quando il traffico sta calando e i camion sono vuoti. Investiamo su cose che rimarranno vuote».
Dietro le quinte. Prima di lasciare piazza Bertati, Grillo si è intrattenuto per oltre mezz’ora con simpatizzanti e attivisti. C’è chi gli ha chiesto «Quando avremo l’America», riprendendo il titolo di un programma televisivo condotto da Grillo nel 1981 a chi gli ha chiesto di essere più presente in televisione. «Ma io sono sempre in televisione» ha ribattuto «anche ora lo sono» (riferendosi alle telecamere dei giornalisti).
Le storie. E poi gli abbracci e le foto con i bambini e gli adulti, l’incontro con una esodata di Martellago, dopo 41 anni e due mesi di lavoro, le spiegazioni del programma del Movimento 5 Stelle a un signore e le richieste di uno studente: «Fai qualcosa per le nostre scuole, si devono sistemare: piove dentro». Alle 18.55 è entrato nel camper salutando la gente e, cinque minuti dopo, ha lasciato piazza Bertati diretto a Vicenza. Tra gli applausi dei presenti.
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