L’invettiva di don Arcicasa «Stop ai regali sugli altari»
SAN STINO. La chiesa non è un mercato. Dura presa di posizione di don Alberto Arcicasa, parroco esorcista di origini pordenonesi da poco più di un anno assegnato a San Stino, contro le persone che...
SAN STINO. La chiesa non è un mercato. Dura presa di posizione di don Alberto Arcicasa, parroco esorcista di origini pordenonesi da poco più di un anno assegnato a San Stino, contro le persone che regalano oggetti ai piedi dell’altare, in chiesa. Di recente, infatti, qualcuno ha voluto rendere omaggio a suo modo al Signore, facendo trovare sugli altari in chiesa fogliettini con preghiere a Santa Rita, persino la torta di Padre Pio e le preghiere degli angeli.
Don Arcicasa, sacerdote che non le manda a dire, dal bollettino parrocchiale ha biasimato queste pratiche, che sconfinano secondo lui nella superstizione. «Tutto quello che verrà lasciato in chiesa senza autorizzazione alcuna, sarà gettato via. La chiesa non è una vetrina di scambio». E ha poi aggiunto. «La superstizione è una deviazione del culto che rendiamo al vero Dio, ha la sua massima espressione nell’idolatria, come nelle varie forme di divinazione e magia. Può anche presentarsi, mascherata sotto il culto che rendiamo al vero Dio, quando si attribuisce un’importanza magica a certe pratiche, come le catene. Lasciamo», conclude don Alberto Arcicasa, «ad altri le pratiche superstiziose».
(r.p.)
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