L’idea, il destino e la felicità. Le molte storie di Terzani

Domani la presentazione dell’ultima opera del giornalista con Furio Colombo. Alla Fondazione Cini la famiglia ha affidato lettere, oggetti e fotografie

VENEZIA. “Un’idea di destino” di Tiziano Terzani anche a Venezia. Saranno Angela Terzani Staude - la vedova del grande giornalista e scrittore - e un altro noto giornalista come Furio Colombo a presentare domani alle 18 nelle Sale Apollinee, l’ultimo libro di Terzani - pubblicato postumo, per i tipi della Longanesi - curato da Alen Loreti, riordinando gli scritti dell’autore. A moderare l’incontro - certamente affollato, come avviene ogni volta che, anche in laguna, si parla di Terzani e dei suoi libri - sarà Paolo Aleotti, ma fondamentale sul piano organizzativo, sarà, come in altre occasioni, il contributo di Roberta Pierobon, “terzaniana” della prima ora. «Cosa fa della vita che abbiamo un’avventura felice?», si chiede Tiziano Terzani in questa opera, che racconta con la consueta potenza riflessiva l’esistenza di un uomo che non ha mai smesso di dialogare con il mondo e con la coscienza di ciascuno di noi. In un continuo e appassionato procedere dalla Storia alla storia personale, viene finalmente alla luce in questi diari il Terzani uomo, padre, marito. Scopriamo così che l’espulsione dalla Cina per «crimini controrivoluzionari», l’esperienza deludente della società giapponese, i viaggi in Thailandia, Urss, Indocina, Asia centrale, India, Pakistan non furono soltanto all’origine delle grandi opere che tutti ricordiamo.

Furono anche anni fatti di dubbi, di nostalgie, di una perseverante ricerca della gioia, anni in cui dovette talvolta domare la “belva oscura” della depressione. E proprio attraverso questo continuo interrogarsi, Terzani maturava una nuova consapevolezza di sé, affidata a pagine più intime, meditazioni, lettere alla moglie e ai figli, appunti, tutti accuratamente raccolti e ordinati dall'autore stesso, fino al suo ultimo commovente scritto: il discorso letto in occasione del matrimonio della figlia Saskia. È Angela Terzani Staude, nell’introduzione, a presentare queste ultime intense pagine scritte dal marito Tiziano Terzani, che conobbe appena diciottenne e che accompagnò come un’ombra per tutta la vita. È lei la custode di tutta l’opera del giornalista, scrittore e viaggiatore italiano ed è lei che, a distanza di dieci anni dalla sua morte, avvenuta nel 2004, mette mano alle centinaia di pagine dei suoi diari, stipati per molti anni in vecchi bauli provenienti dalla Cina, dalla Russia e dal subcontinente indiano attraverso le rotte più impervie. La figura di Terzani è sempre stata legata e sempre più legata a Venezia: i libri che lo hanno fatto pensare e viaggiare, l’archivio, lettere, oggetti e fotografie, sono stati affidati dalla famiglia alla Fondazione Giorgio Cini .

Lo sguardo indomito di Tiziano Terzani

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