L’artigianato di qualità riunisce le sue forze nella nuova Bottega Cini

Profumi, vetri, serigrafie, sculture, forcole, gioielli tutti veneziani nel nuovo spazio commerciale creato di fronte a Palazzo Cini 

La proposta

L’unione fa la forza anche per l’artigianato artistico e di qualità veneziano che trova ora un nuovo punto d’incontro nella Bottega Cini, un nuovo concept store - negozio legato a un’idea precisa di proposta commerciale - aperto di fronte a Palazzo cini, la sede veneziana dell’omonima Fondazione. Nato in particolare tra la collaborazione tra Giovanni Alliata di Monterale - nipote di Vittorio Cini e proprietario del negozio - e l’azienda veneziana del settore dei profumi The Merchant of Venice, del marchio Vidal, che già sostiene il progetto del Museo del Profumo di Palazzo Mocenigo, che sembrava potesse essere messo in forse, ma che si avvia invece a essere riconfermato, in collaborazione con la Fondazione Musei Civici. La Fondazione Archivio Vittorio Cini, The Merchant of Venice e Museyoum sono i tre promotori dell’iniziativa che vuole essere punto di dialogo tra cultura e aziende non solo veneziane. Ha l’obbiettivo di creare una nuova tipologia di Museum Shop, bottega rinascimentale reinterpretata in chiave contemporanea.

Nel suo spazio commerciale unisce l’arte profumatoria veneziana di The Merchant of Venice ad altre eccellenze del territorio, come l’Impiraressa Marisa Convento che ha il proprio laboratorio all’interno della Bottega, le vetrerie Nason Moretti e Ercole Moretti, le case editrici Marsilio e Lineadacqua, l’antica cartiera artigiana Toscolano 1381 e il laboratorio di serigrafia Fallani, le sculture di Giancarlo Franco Tramontin e le forcole di Saverio Pastor, con altre realtà artigiane che si vanno aggiungendo. Si apre poi un’ampia area dedicata a eventi e presentazioni con supporti multimediali di ultima generazione: schermi interattivi (touch on screen o dialoganti con il visitatore), postazioni oculos, aree aggiuntive di proiezioni, la sala di proiezione immersiva; esperienze proposte da Museyoum che vanta una vasta attività internazionale nel campo della realtà virtuale e dell’intelligenza artificialeUna “scommessa” coraggiosa anche dal punto di vista economico, in un momento in cui Venezia a causa dell’emergenza Coronavirus è stata un po’ abbandonata dal turismo, e che si rivolge evidentemente a una fascia di visitatori interessati appunto alla qualità del prodotto e al suo legame con la tradizione veneziana e non alla “paccottiglia”, cercando di rilanciare appunto la produzione di qualità della città anche dal punto di vista artigianale. —



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