L'affare ai Pili. Ecco i continui contatti per cedere le quote sui terreni

IL RETROSCENA
Mentre il neo consigliere comunale Gianfranco Bettin ha già chiesto un consiglio comunale straordinario per discutere dell’operazione dei Pili – sfumata – con l’imprenditore di Singapore Ching Chiat Kwong e che riguardava terreni e società di proprietà del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, emergono altri particolari dalle comunicazioni intercorse in particolare tra lo Studio De March - che ha steso la bozza di vendita delle quote Porta di Venezia – la società di Brugnaro proprietaria dei terreni dei Pili – con la costituzione anche di un fondo immobiliare di diritto lussemburghese a questo scopo.
E i referenti sono, oltre al solito Claudio Vanin per la Sana Global e Luis Lotti per la società di Ching, anche Derek Donadini, vice capo Gabinetto di Brugnaro, il cui nome ricorre spesso in tutta questa vicenda, ma anche Roberta Crivellaro, l’avvocato milanese che ha seguito la costituzione del trust “cieco” a cui Brugnaro ha affidato le sue aziende.
Così Eros De March gira a Vanin il 27 marzo 2017 il preventivi aggiornato delle sue prestazioni professionali che Vanin gira Lotti, Ma prima, il 9 marzo, scrive all’avvocato Crivellaro a nome della Oxley.
«Pregiatissimo Avvocato», scrive De March, «il cliente mi evidenzia l’importanza di prevedere una “stabilità” dell’organo amministrativo di Porta di Venezia. Nel merito, potremmo prevedere di inserire, nella scrittura privata di cessione delle quote del Fondo, una clausola che garantisca ai quotisti del Fondo che detengono almeno il 20% delle quote di aver diritto di nomina di almeno un consigliere su tre (una sortadi “voto di lista”)».
E che i contatti fossero frequenti lo conferma un’email del 31 gennaio, in un cui l’avvocato Crivellaro scrive a De March: «L’ho appena ricontattata ma parte la segreteria. La cerco più tardi».
E in un’email precedente, del 6 febbraio dello stesso anno, Vanin scrive a Donadini: «Ciao Derek, come da accordi ti invio bozza. Il Dottor De March mi conferma che l’ha già inviata al vostro referente di Milano». E segue in allegato la bozza della scrittura privata che prevedeva il passaggio delle quote di Porta di Venezia con un primo versamento di 15 milioni di euro. —
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