La Coop dei bagagli in stazione non c’è più

L’affitto passato da 2.800 euro a 15 mila. Chiusa anche l’edicola. I soci: «Così rovinano 21 famiglie»
Ventuno persone sono rimaste di punto in bianco senza lavoro da ieri mattina. Sono i lavoratori della Società Coop Bagagli 1907, presente in stazione da 117 anni. Con loro sono stati chiusi anche i battenti della storica edicola di Santa Lucia, gestita a rotazione dai soci della società. L’affitto è passato infatti da 2.800 a 15 mila euro al mese. Una tragedia per chi si è ritrovato con una famiglia a carico e un’età in cui non è più facile trovare un’occupazione. I lavoratori hanno infatti dai 42 ai 65 anni.


Per Claudio Cavaliere, ex presidente della società, si sarebbe potuto evitare tutto questo: «Abbiamo chiesto al Comune più volte di verificare quella che noi consideriamo una concorrenza sleale da parte dei portabagagli, in particolare bengalesi» ha spiegato. «Dallo scorso aprile avevamo proposto un progetto per portare le valigie con un servizio navetta da piazzale Roma alla stazione, evitando il traffico e le risse che spesso avvengono sul Ponte di Calatrava. Nessuno ci ha mai risposto».


Oltre a questo ci sono i debiti dell’edicola il cui affitto è salito da 2.800 euro a 15.000: «Pagavamo l’affitto alto alle Ferrovie, ma, unendo quel lavoro ai bagagli, ce la facevamo» spiega. «Dal 2013, quando è subentrata Grandi Stazioni, l’affitto è salito a 15 mila euro, un trauma per noi, ma abbiamo resistito anche perché lavoravamo con il trasporto bagagli, ma da quando sono arrivati gli abusivi il lavoro è calato. Noi abbiamo sempre pagato le tasse, abbiamo i carrelli in regola e abbiamo più volte chiesto di verificare se le persone che lavorano solo con la Scia fossero in regola. Anche su questo nessuno ci ha mai ascoltati».


Giorno dopo giorno il lavoro è diminuito fino a rendere impossibile il pagamento dell’affitto. Dal primo novembre Grandi Stazioni ha assegnato anche l’appalto per aiutare i disabili a un’altra società, dando il colpo finale. Nel 2017 non è stata mai versata la rata, fino a quando Grandi Stazioni ha fatto causa, mettendo in liquidazione la società che adesso potrebbe essere rilevata. «Non possiamo spiegare come ci sentiamo» continua Cavaliere. «Siamo presenti in stazione da 117 anni, qui ci hanno lavorato i nostri padri e i nostri nonni, molti di noi sono cresciuti qui e abbiamo sempre servito le stazioni. Quello che sta succedendo è tristissimo. Io ho tre figli, ma molti di noi sono nella mia situazione. Alla nostra età, quando hai 57 anni, che lavoro vuoi trovare? Io sono qui da quando avevo 20 anni».


Non si sa che cosa succederà in futuro, se arriverà una nuova società e prenderà il personale che adesso è rimasto a casa. Né se si se ci sarà ancora un’edicola perché è difficile pagare un affitto di 15 mila euro vendendo giornali.


Vera Mantengoli


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