Investito in bici sulla strada, muore dopo quattro mesi

Indagata un’automobilista di 50 anni dalla Procura per omicidio stradale. La vittima, 72 anni, era ricoverata nell’ospedale di Dolo in condizioni critiche

Alessandro Abbadir
Il luogo dell'incidente
Il luogo dell'incidente

Un ciclista 72 enne vittima di un incidente stradale, muore dopo 4 mesi in ospedale a Dolo a causa delle ferite riportate nell’investimento. Si tratta di Mohamed Chanaoui, un cittadino del Marocco, conosciuto dal Comune di Santa Maria di Sala e che era impiegato in servizi socialmente utili. Ora l’investitrice, L.F, 50 anni di Ponte San Nicolò, è indagata per omicidio stradale. Il fatto è avvenuto lo scorso 13 maggio verso le 16.30 nella frazione di Caselle e ha coinvolto un furgone e un ciclista, appunto il 72 enne che era stato portato via dall’ambulanza del 118 in codice rosso.

L’uomo residente nella stessa frazione, si trovava in uscita da via Cavin Caselle, in direzione di Murelle (in provincia di Padova), all'incrocio del centro della frazione, quando sembra che abbia deciso di attraversare la strada statale dare la precedenza a un furgone portavalori che non è riuscito ad evitarlo e lo ha investito in pieno. Il ciclista è rimasto riverso a terra per lungo tempo, assistito dai sanitari dell’ ambulanza e auto medica e poi è stato trasportato all'ospedale all'Angelo di Mestre con urgenza in codice rosso.

A rilevare il sinistro è stata la polizia locale di Santa Maria di Sala. Da quel ricovero per il 72 enne è stato un calvario di trasferimenti in diversi ospedali. Dopo essere stato ricoverato a Mestre è stato trasferito a Dolo poi a Noale in ospedale di comunità, e poi ancora a Dolo per l'aggravarsi del quadro clinico.

La situazione a inizio settembre è precipitata e lo scorso mercoledì l’uomo è morto proprio a Dolo. Subito dopo il decesso la salma è stata messa sotto sequestro dall’autorità giudiziaria perché la morte è collegata ad incidente stradale. Mohamed Chanaoui era molto conosciuto in paese a Santa Maria di Sala.

«Era una persona che conoscevamo», spiega il sindaco Alessandro Arpi, «era spesso impiegato in lavori socialmente utili, teneva a posto la villa Farsetti, l’area di fronte al Municipio e di fatto tutti gli edifici pubblici comunali. La sua morte in circostanze così drammatiche ci colpisce molto». Il Pm della Procura di Venezia il dottor Giovanni Gasparini ha deciso di disporre l’autopsia. L’incarico verrà conferito ad un medico legale il prossimo 10 settembre. —

 

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