Operaio morto a Vigonovo, i sindacati: «In Veneto troppi morti sul lavoro»
Toigo (Uil): «Bisogna mettere al primo posto la sicurezza, la capacità di fermarsi quando si percepisce un pericolo. La vita non può essere sacrificata sull’altare della produttività»

Arrivano le reazioni di istituzioni e sindacati rispetto dramma che si è verificato verso le 19.30 di domenica 14 settembre. Morto un operaio di 61 anni residente a Vigonovo travolto da un transpallet elettrico caduto da un camion durante le operazioni di carico e scarico.
Il Comune
Così Luca Martello, sindaco di Vigonovo all'indomani della tragedia che ha visto la morte del 61enne per infortunio sul luogo di lavoro: «È veramente difficile commentare tragedie come quella che ha colpito Stefano Bottaro. Stefano era un membro della comunità di Tombelle sin dalla sua infanzia: per questo motivo ci stringiamo oggi con profondo dolore attorno ai suoi familiari, agli amici, e a tutti coloro che lo hanno conosciuto».
«Soprattutto – continua – ci rattrista che questo incidente sia avvenuto mentre Stefano era impegnato nel suo lavoro. Sono ancora troppe le persone che perdono la vita lavorando e questo ci impegna tutti ad essere attenti e sensibili ad un tema che quotidianamente affligge tante famiglie. Tre morti al giorno ci dicono le statistiche in Italia, ed in particolare la logistica e i trasporti sono tra i settori in cui l'incidenza è tra le più alte, per questo esprimiamo la nostra solidarietà verso tutti i lavoratori del settore in cui Stefano era attivo per questo dolorosissimo episodio. Come Amministrazione comunale, vogliamo ribadire la nostra vicinanza ai suoi cari, ma anche l’impegno concreto: faremo tutto il possibile affinché prevalga sempre la massima attenzione nei luoghi di lavoro, per prevenire il ripetersi di episodi così drammatici. La morte di Stefano – conclude – è una ferita per l’intera comunità: il suo ricordo ci sprona ad agire con maggiore responsabilità verso la sicurezza di tutti».
Il sindacato
Il segretario genrale di Uil Veneto, Roberto Toigo: «Un pensionato 61enne morto sul lavoro a Vigonovo, un operaio 50enne esperto vittima di un incidente in Fincantieri: la triste conta degli infortuni nel veneziano continua e porta a galla una questione che solleviamo da tempo, cioè l’età delle persone coinvolte. Purtroppo gli incidenti non colpiscono solo persone giovani e magari inesperte, ma anche chi ha esperienza. A giudicare da quanto emerso sulla stampa, il 61enne aveva ricominciato a lavorare per colmare la perdita della moglie. Quali che siano le motivazioni - personali od economiche – bisogna però fare i conti con l’età e con la frenesia del mondo produttivo odierno. Quando parliamo di un Veneto più “lento”, intendiamo dire che bisogna mettere al primo posto la sicurezza, la capacità di fermarsi quando si percepisce un pericolo, la concentrazione necessaria, la cultura della vita, che non può essere sacrificata sull’altare della produttività. Tra pochi giorni la Regione Veneto presenterà una proposta – che nasce anche dalle nostre rivendicazioni – per trovare strumenti più efficaci per contrastare gli infortuni sul lavoro: ecco, pensiamo che questo concetto di “lentezza” possa diventare un valore aggiunto».
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