Il sogno di Marchi, la funicolare per Venezia

MESTRE. Il 2025 sarà l’anno dell’arrivo del treno in aeroporto, atteso da decenni, precisa Enrico Marchi, al diciottesimo anno di presidenza della Save. E nel confronto con la redazione sui temi cardine dell’infrastruttura aeroportuale, ecco che Marchi si lascia andare anche ad un insolito sogno: quello di una funicolare per il trasporto dei viaggiatori da e per Venezia.
«Ragionando a ruota libera sul tema cardine delle connessioni con lo scalo aereo, bisogna pensare che in futuro potrebbero esserci problemi sul canale di Tessera, causa l’aumento di traffico di motoscafi. Aumentare le connessioni è un modo per gestire meglio il traffico sul territorio», dice Marchi.
Oggi il 30 per cento dei viaggiatori arriva al Marco Polo via acqua. «Se io dovessi sognare, l’ideale sarebbe realizzare una funicolare dall’aeroporto alle Fondamente Nuove, vicino all’ospedale. In tutte le grandi città ci sono. Dal punto di vista ambientale sarebbe sostenibile: pianti i pali di sostegno e, se un giorno serve, li togli senza troppi problemi. E mi immagino che oltre i passeggeri dello scalo aeroportuale, ci saranno tanti che saranno disposti a pagare un biglietto pur di passare sopra la laguna e guardarla dall’alto».
Una suggestione, per ora, quella del presidente di Save. Di reale, conferma, invece c’è il lavoro per la bretella ferroviaria che si staccherà dalla Venezia-Trieste all’altezza di Dese e scenderà a fianco della bretella della tangenziale per portare i treni in aeroporto. «Dovremo nel 2025 far coincidere i lavori di ampliamento del terminal con lo scavo per la stazione di arrivo della bretella con la “asoletta”, la definisco io», dice Marchi. «L’avvio dei cantieri è previsto nel 2021 e l’entrata in esercizio è fissata per il 2025. Questo è l’impegno di Ferrovie con noi e l’opera sarà realizzata dalle Ferrovie mentre solo alcuni elementi saranno realizzata da noi. La fermata è confermata, ci stiamo lavorando con un gruppo di lavoro che comprende Save, Save Engineering, Ferrovie e Italferr».
Tutt’altra cosa rispetto alle suggestioni dell’alta velocità con la galleria sotto la gronda lagunare, annunciata una dozzina d’anni fa agli Stati generali di Save a San Servolo. Marchi non si sente preso in giro dalla politica. «Spesso questo capita con le grandi opere in Italia e a Venezia tutto è più complicato. Ma ribadisco: quello sarebbe stato il progetto ideale, scendendo gradualmente e poi risalendo verso Mestre». Il vero diversivo fu l’idea del prolungamento con le spiagge: «Vero, lo capimmo subito. Ma, a parte la sublagunare, il primo progetto poteva davvero servire a collegare l’aeroporto a Mestre».
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