Il sindaco: «Campolongo Maggiore è un paese onesto e operoso»

Campolongo Maggiore è un paese onesto e operoso, e così lo sono i suoi cittadini. Gli accostamenti fra l’arresto di Lino Brentan e la Mala del Brenta, puntano a far capire che si tratta di un posto...

Campolongo Maggiore è un paese onesto e operoso, e così lo sono i suoi cittadini. Gli accostamenti fra l’arresto di Lino Brentan e la Mala del Brenta, puntano a far capire che si tratta di un posto senza legge. Sono accostamenti del tutto fuori luogo» . A dirlo è il sindaco di Campolongo Alessandro Campalto, che lancia un monito contro chi continua a vedere questo centro della Riviera come un centro di malavitosi o di personaggi del malaffare. La storia della banda Maniero ha fatto la sua epoca e da quel tempo molte cose sono cambiate, sottolinea Campalto . Proprio per questo in questo comune, si sono creati premi letterari importanti e anche si sono messe a disposizione delle associazioni beni sequestrati alla mala. «Questo paese - ribadisce il sindaco Campalto - è un paese operoso e ha un’amministrazione che ha fatto della battaglia a favore della legalità la sua bandiera, che ha ottenuto più volte il patrocinio del Presidente della Repubblica, per le sue iniziative oramai quasi decennali contro la mafia, che fa incontrare magistrati e giornalisti e filosofi con centinaia e centinaia di persone, che gestisce al meglio i beni sequestrati alla criminalità, e che ha attivato un incubatore di imprese giovanili nell’ex dimora dell’ex boss Felice Maniero».

A difendere il paese da accostamenti sbagliati, ci pensa anche Oriana Boldrin , presidente a Campolongo dell’associazione Mondo di Carta e ideatrice del premio, letterario intitolato Cristina Pavesi la ragazza morta a causa dell’assalto ad un treno portavalori della banda Maniero. Premio che è stato presieduto in giuria da magistrati come Alfonso Sabella( anti camorra) e Carla del Ponte ( Corte internazionale dell’Aja)».

«Campolongo in tutti questi anni – spiega Oriana Boldrin – ha sempre lottato per togliersi di dosso la patente di centro della malavita o paese di persone poco raccomandabili che gli era stata apiccicata per colpa della banda Maniero non certo della politica . L’educazione alla legalità, è stata la priorità per ogni amministrazione comunale e delle associazioni del territorio che hanno tentato in tutti i modi con iniziative sul territorio di portare avanti la cultura della legalità. Noi continuano a lavorare seguendo questa strada nell’interesse dei cittadini, in particolare dei giovani e delle fasce più deboli della popolazione. In relazione all’inchiesta lasciamo che la magistratura faccia il suo corso. L’importante è non tirare in ballo il buon nome e l’immagine del paese». (a.ab.)

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