Il riscatto delle aree Peep vale 25 milioni

Circa 25 milioni di euro, spalmati nell’arco dei prossimi anni. È quanto Ca’ Farsetti conta di incassare dalla possibilità concessa agli inquilini di poter riscattare la piena proprietà dei loro alloggi realizzati nelle aree Peep ottenendo lo “sconto sociale” massimo previsto dalla legge regionale 11 del 2011, pari al 50%, che verrà calcolato, come prevede un'indicazione delle Sezioni riunite della Corte dei Conti del 2011, sull'effettivo valore di mercato degli alloggi, che tiene conto del quartiere in cui si trovano. La Regione ha deciso di delegare ai Comuni la scelta di quale sconto applicare, da nulla al 50%, e Venezia ha deciso di applicare lo sconto massimo. È un provvedimento che riguarda 1405 appartamenti, e altrettante famiglie, delle quali quasi mille sono Mestre, nei diversi quartieri costruiti negli ultimi decenni nell’ambito delle politiche per la residenza. «Da un punto di vista delle entrate il Comune senza dubbio ci rimette» spiega l’assessore all’Urbanistica Andrea Ferrazzi, promotore del provvedimento che è stato approvato lunedì dal consiglio comunale.
«Ma è una decisione che permetterà a tutti gli inquilini» aggiunge «di diventare proprietari a tutti gli effetti degli appartamenti nei quali abitano, un percorso che abbiamo deciso di sostenere». A oggi, sugli oltre 4.400 alloggi costruiti nelle zone Peep - acronimo che sta per Piano di edilizia economica popolare - sono quasi 2.600 le famiglie che hanno già deciso di acquistare il diritto di superficie, diventando a tutti gli effetti titolari degli appartamenti. Nel corso del 2013 le acquisizioni sono state 18, sparse qua e là, di cui 4 a Zelarino, 3 alla Gazzera e 3 a Murano. Ma per quale motivo una famiglia dovrebbe decidere di sborsare alcune decine di migliaia di euro per riscattare il diritto di superficie? Sostanzialmente perché il valore di un appartamento in diritto di superficie è inferiore a quello di un appartamento in piena proprietà, proprio perché dopo 99 anni il terreno su cui è costruito ritorna nella piena disponibilità del Comune, insieme alla proprietà del fabbricato, salvo il rinnovo della convenzione, per ulteriori 99 anni. Gli inquilini delle case che fino ad ora non hanno compiuto il passo proprio per non sborsare somme pari ad alcune decine di migliaia di euro sanno quindi che potranno godere, da qui allo scadere della convenzione, di uno sconto pari alla metà del valore previsto.
Un valore che però non sarà più lo stesso per tutti gli alloggi ma, in base a quanto stabilito dalla Corte dei conti - come si diceva - cambierà a secondo del luogo in cui si trova l’appartamento e va da sé che, a parità di qualità e metri quadri, costerà molto meno riscattare un appartamento a Chirignago piuttosto che a Murano o al Lido di Venezia.
Eliminati per volontà del consiglio comunale anche i cosiddetti vincoli legati alle convenzioni delle aree. Vale a dire che, chi decide di riscattare la casa, deve aspettare cinque anni e poi può decidere di venderla o affittarla, a prezzi di mercato, con l’obbligo però di corrispondere a Ca’ Farsetti il 50% dell'importo necessario per esercitarne il diritto di proprietà. La facoltà di poter diventare proprietari a tutti gli effetti delle case esiste già dal 1999, ma in un primo periodo la legge prevedeva che la possibilità di riscatto riguardasse non i singoli appartamenti, ma i condomìni interi, a patto che fossero d’accorso i tre quarti degli inquilini. Un vincolo che durò molto poco, anche perché risulto subito chiaro che sarebbe stato difficile riuscire a mettere d’accordo tutti sulla scelta da fare. Lo sconto sociale del 50% dovrebbe dare un ulteriore impulso ai riscatti, e se è chiaro che il comune, in linea teorica, incasserà di meno, è probabile che riuscirà a incassa qualcosa già da subito, anche se da parte degli inquilini non c’è alcun obbligo - come previsto dalla legge - rispetto al riscatto.
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