Il dramma di due bimbi rimasti senza papà

Già orfani della mamma saranno affidati alla nonna. Il gesto condannato sui social: «Non dovevi perderli di vista»
Di Filippo De Gaspari

ZERO BRANCO. Ha preso per mano la sua sorellina, da oggi dovrà farle - un pochino - anche da papà. Lei, sei anni. Lui quattordici, pure se giocava ad averne 16 su Facebook, come fanno in tanti a quell’età. Cresciuti, tutti e due, all’improvviso, troppo in fretta, in una sera che doveva essere una delle ultime di scuola - mancavano tre giorni a Natale - e che invece si è trasformata nella prima di una nuova vita. Più difficile. Ancora più difficile di quando, un anno e mezzo fa, persero la mamma.

Il dramma nel dramma, ciò che davvero rende inspiegabile a molti il gesto di Marco Favaro, è il futuro di quei due bimbi. Già orfani di mamma, lo sono diventati anche di papà mercoledì sera, quando Favaro ha prima detto addio a tutti su Facebook, e poi premuto il grilletto all’interno della sua pizzeria di Zero Branco. Mamma e papà, Marco e Morena, ai loro bimbi avevano voluto dare un nome con la stessa iniziale. Adesso non è rimasto più nulla.

Toccherà ai Comuni occuparsi del futuro dei due figlioletti. Il ragazzo abitava con papà e nonna paterna in un Comune vicino al luogo della tragedia, ora la patria potestà dovrebbe andare esclusivamente alla nonna. Stessa sorte per la sorellina, che viveva in un’altra casa poco distante assieme alla nonna materna.

Mercoledì sera il figlio di Favaro ha seguito l’intera vicenda dal suo profilo Facebook, aggiornando gli amici e venendo da questi informato su quanto stava succedendo. Ieri sulla pizzeria di via Noalese, al confine tra Zero Branco e Scorzè, è calato il silenzio. Al mattino gli unici presenti in zona sono i proprietari dello stabile, i gestori di una vicina concessionaria. «Marco lo vedevamo tutti i giorni, era cambiato dopo che aveva perso la signora» raccontano, «ultimamente si vedeva di meno, ma non ci saremmo mai aspettati qualcosa del genere».

Pare che avesse confidato qualcosa a una sua dipendente, la stessa che ha ritrovato il corpo senza vita di Favaro mercoledì sera: «Morirò dentro la mia pizzeria», si era sfogato una sera, e non c’è stato niente - nemmeno il pensiero di un Natale con i suoi due bambini, nemmeno l’idea di vederli crescere - a fargli cambiare idea. I social che mercoledì hanno raccontato in diretta la tragedia ieri hanno riversato sulla pagina della vittima altre decine di commenti. Riassunti nel post che un amico ha voluto indirizzare al cielo, sperando di raggiungere Favaro lassù: «La vita è piena di momenti bui, ma tu avevi due raggi di luce vicino a te. Non dovevi perderli di vista». Sono le stesse cose che si sentono a Zero Branco, nel bar della stazione di servizio davanti alla pizzeria “Al Settimo Cielo”, il teatro della tragedia. «Non è giusto quello che hai fatto» ha scritto qualcuno, interpretando il pensiero di tanti altri, «ora come faranno i tuoi figli ad andare avanti? Non ti conosco purtroppo ma dovevi guardare in faccia i tuoi figli e sorridere perché loro sono la tua forza, tua moglie Morena sicuramente ti è sempre stata vicina, e ora che dirà quando ti vedrà con lei? Ormai queste mie parole non cambieranno nulla, però non capisco come si faccia ad abbandonare così due bambini». (a.d.p.)

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