I pescatori contro Netflix «Criminalizzati nel film sulla pesca sostenibile»
la polemica
I pescatori di Chioggia contro Netflix. Indignato per i contenuti del documentario “Seaspiracy”, ieri il direttore del mercato ittico all’ingrosso, Emanuele Mazzaro, ha inviato una dura lettera aperta al colosso americano della tv in streaming.
Il docufilm, dedicato alla pesca sostenibile, è arrivato in Italia nel bel mezzo del dibattito sulla riduzione dello sforzo di pesca in Europa. «Ho visto “Seaspiracy” e sono rimasto profondamente deluso», scrive Mazzaro. «Sarebbe tutto condivisibile se ai principi ispiratori sbandierati dai registi (attivisti) non corrispondesse un taglio criminalizzante di un intero settore e di una categoria di lavoratori troppo spesso bistrattata per motivazioni più “ideo” che logiche. Il problema dell’inquinamento delle acque e del globo non può essere scaricato con tanta facilità e immediatezza su persone che fanno un mestiere durissimo, usurante e in certe situazioni addirittura pericoloso (si pensi al sequestro dei pescatori di Mazara del Vallo in Libia). I pescatori, nella stragrande maggioranza dei casi, sono invece dei veri e propri guardiani dei mari e hanno tutto l’interesse alla salvaguardia del loro luogo di lavoro e di vita. In giro per il mondo ci possono essere delle sacche di illegalità, ma la realtà generale non è quella apparsa nelle immagini e nelle parole del docufilm. Ci sono stati dei pescatori che hanno lamentato addirittura un certo imbarazzo quando i figli, reduci dalla visione del film, li hanno esortati a cambiare lavoro. Il mondo della pesca è fatto di tanta intraprendenza, passione e amore incondizionato verso il mare. Da Chioggia abbiamo lanciato il progetto “Custodi dell’Adriatico” che serve a trasmettere questo genere di sensibilità e altri ne abbiamo in serbo per migliorare la sostenibilità».
Nella lettera, inviata al direttore Marketing di Netflix Italia Paolo Lorenzoni, Mazzaro chiede di riparare al danno offrendo una finestra informativa all’altro lato della pesca, quella buona che il mercato ittico vuole tutelare. —
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