I candidati alla prova dell'ultimo appello
Capon e il ministro Brunetta: «Votate bèn». Casson onora i militari in Libano dopo l'attentato

Beniamino Boscolo Capon e Giuseppe Casson si stringono la mano davanti alla sede della Nuova Venezia
CHIOGGIA.
Vigilia bagnata... C'è posto anche per la scaramanzia nell'ultimo giorno di campagna elettorale, che si è chiusa alla mezzanotte di ieri. Oggi e domani silenzio e attesa. Per Beniamino Boscolo e Giuseppe Casson ieri è stato il giorno degli ultimi appelli. Indirizzati ai sostenitori, perché tornino a confermare il voto del primo turno, e soprattutto agli indecisi.
«Andate a votare!»: su questo i due aspiranti alla carica di sindaco concordano. Poi ciascuno personalizza il messaggio. «E votate bèn!» aggiunge Beniamino Boscolo, ammiccando in dialetto ai suoi elettori, che da ieri pomeriggio gli fanno festa ballando il liscio al dancing Caraibi e poi intrattenendosi all'hotel Airone con il ministro Renato Brunetta con musica e buffet. Nel suo intervento, il ministro ha giudicato la linea politica del candidato di Pdl e Lega, in continuità con quella nazionale. «Non solo tagli - ha detto Brunetta - ma anche riforme». Poi ha parafrasato lo slogan di Beniamino Boscolo, facendo appello al «Fare per far crescere» e ha snocciolato le necessità dell'economia, della cultura e del sociale. Cambio di programma, invece, per Giuseppe Casson, che, appresa la notizia dell'attentato ai militari italiani in Libano, ha deciso di sospendere comizio e festeggiamenti. «Trovo fuori luogo - ha dichiarato - festeggiare di fronte a notizie drammatiche che riguardano, prima ancora che un militare, un mio connazionale. Per quel che vale, vorrei che la famiglia del nostro connazionale sentisse intorno a sé l'abbraccio di Chioggia». Casson, dal palco allestito in piazza Granaio, ha chiesto di osservare un minuto di silenzio, poi si è limitato ad un saluto che ha riassunto i temi della sua campagna elettorale. «La società civile - ha detto - chiede con forza di attuare una nuova progettualità su Chioggia. Noi questo progetto ce l'abbiamo e chiediamo agli elettori di non lasciare la città a chi ha già dimostrato di avere una squadra che non tiene. Nella nostra coalizione si discute e si discuterà, per dare attuazione ad ogni contributo che sia migliorativo. Ma non si litiga e non ci si divide. I nostri avversari non possono dire lo stesso». Sulle dichiarazioni di voto, mentre Pdl e Lega si sono apparentate, il fronte della sinistra è spaccato. Guarnieri e Rifondazione non danno indicazioni, Sel e Idv sostengono Casson, Cinque Stelle non va a votare. «Non avendo voluto fare apparentamenti - ha detto - ringraziamo quanti vorranno appoggiarci anche senza accordi. A quanti non mi ha votato al primo turno e a quanti non mi votassero, garantisco fin d'ora che, se sarò eletto, sarò anche il loro sindaco».
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