Hotel e ristoranti senza personale Mancano ancora 500 camerieri

Allarme degli operatori turistici costretti a rivolgersi alle agenzie interinali. Il presidente dell’Aja ne ha discusso ieri a Capri all’assemblea di Federalberghi

JESOLO. Emergenza personale al lido di Jesolo, camerieri cercansi. Ne mancavano un migliaio a Jesolo solo un mese fa e ancora ne mancano all’appello almeno la metà. Sulla costa veneziana da Bibione e Sottomarina le cose non vanno tanto meglio. Un problema italiano, come hanno confermato anche gli albergatori ieri a Capri per l’assemblea nazionale di Federalberghi.

Ormai sono merce rara, disposti a fare ore e straore di lavoro per una paga che non è più così soddisfacente, un po’ come in tutti i settori lavorativi. È iniziata da mesi una corsa a coprire i buchi negli organici di ristoranti, pizzerie, alberghi: 1.200 pubblici esercizi e 400 strutture ricettive a Jesolo. Non è più facile reperire stagionali per tempo.

Oggi un cameriere può guadagnare da 1.200 fino a 1.800 euro al mese. Ma si chiede competenza, professionalità, la conoscenza delle lingue, sacrificio di ore e giorni lavorativi. Non bastano gli stipendi, anche perché la disoccupazione non garantisce poi di riposarsi per il resto dell’anno, come accadeva spesso una volta.

Ieri a Capri, all’incontro nazionale di Federalberghi, oltre al presidente Bernabò Bocca, a ospiti come Flavio Briatore, c’era il presidente dell’Aja, Alberto Maschio seduto in platea ad ascoltare con attenzione.

«Abbiamo parlato anche di questo», spiega Maschio, «ed è vero che a Jesolo ancora le aziende stanno cercando personale, soprattutto nel servizio ai tavoli. Oggi a un cameriere, che sia in un pubblico esercizio o in una struttura ricettiva, si chiede non solo la professionalità, ma anche la capacità di stare con il pubblico, parlare, tessere pubbliche relazioni. Devono essere comunicatori. E poi c’è un problema di programmazione nelle scuole professionali che non sfornano abbastanza studenti in grado di essere assunti. Tutti questi problemi finiscono per sommarsi e così anno dopo anno la situazione peggiora». Meglio stanno andando le cose per il personale in cucina, forse anche per le tante trasmissioni Tv sulla scia di Masterchef e altri programmi in cui i cuochi sono rappresentanti come vere e proprie star del cibo, gusto e stile. Ma poi ci sono gli aiuto cuochi delle brigate, i lavapiatti. Incarichi sovente ricoperti da personale straniero, in particolare del Bangladesh . Così entrano in campo le agenzie interinali e specializzate che offrono personale e servizio, ma chiedono cifre importanti che rischiano di non finire più nelle tasche del personale e per pesare sui conti dei clienti. «Molti operatori dovranno ricorrere anche a queste agenzie», commenta il presidente di Confcommercio, Angelo Faloppa, «perché effettivamente ci sono ancora molti posti da coprire e ormai non c’è tempo da perdere perché siamo alla vigilia della stagione estiva». —


 

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