«Governo veneto presente in Piazza con la bandiera»

Il 25 aprile il “Governo Veneto” sarà presente in Piazza San Marco. «Siamo certi», ha dichiarato ieri in una breve conferenza stampa Albert Gardin, eletto come 121° Doge dai membri che si sono...

Il 25 aprile il “Governo Veneto” sarà presente in Piazza San Marco. «Siamo certi», ha dichiarato ieri in una breve conferenza stampa Albert Gardin, eletto come 121° Doge dai membri che si sono iscritti al Maggior Consiglio, «che la Questura ci lascerà stare con la nostra bandiera perché ravviserà che non siamo un movimento politico e che non ci sono i margini per farci andare via, dato che non stiamo manifestando ma celebrando San Marco».

Il riferimento è al comunicato della Questura che è stato inviato a ben 43 persone, referenti di associazioni vicine al sogno di ricostituire la Serenissima, nel quale si legge che «simili manifestazioni, anche se dichiarate spontanee, sono vietate nella zona definita area marciana», aggiungendo poi il riferimento al decreto prefettizio che vieta cortei o manifestazioni pubbliche nella zona marciana. Gardin comunque tura dritto - «Simili manifestazioni quali?», si domanda - ricordando che alle 15 ci sarà comunque il concerto di Vivaldi del Comune a cui assisteranno «i propugnatori delle celebrazioni popolari di San Marco che dal 2011 hanno ripreso la sana abitudine di festeggiarlo».

Parte della sessantina di persone che vorrebbe ricostituire la Repubblica di Venezia estendendola ai suoi originari confini sarà a Bergamo per decretare il ripristino delle celebrazioni in tutti i Comuni che appartenevano a Venezia. Per chi si riconosce nel Governo Veneto, l’uso del passato è sbagliato, come ricorderanno a Palazzo Ducale il 12 maggio, anniversario della caduta della Serenissima del 1797.

«La Serenissima non è mai caduta», ha sottolineato Gardin che ha inviato anche una lettera al premier Paolo Gentiloni, «Infatti il 12 maggio delegittimeremo tutte le occupazioni che si sono succedute, dato che nessuna autorità veneta ha mai decretato la fine della Repubblica Serenissima. Non si capisce il senso del richiamo della Questura inviato a presunti referenti di movimenti indipendentisti. L’unica manifestazione prevista è quella civica del Comune, a cui i patrioti sono i primi destinatari e invitati». (v.m.)

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia