«Gli abusivi di via del Bosco devono essere sloggiati»

MARGHERA. «L’Ater si attivi in tempi rapidi per allontanare da via del Bosco le persone che occupano abusivamente gli appartamenti del rione di Catene, a ridosso della tangenziale». A dirlo, dopo una riunione con gli inquilini e i rappresentati della Municipalità, è l’assessore alle Politiche sociali e alla casa, Bruno Filippini. In via del Bosco da mesi i residenti delle palazzine popolari lamentano disagi e litigi legati alla presenza di famiglie abusive. Il Comune aveva promesso che le famiglie che si erano macchiate di gravi episodi di turbamento dell’ordine pubblico e che erano abusive, sarebbero state sloggiate in tempi rapidi, ma il fatto che gli appartamenti siano di proprietà dell’Ater ha rallentato la soluzione.
I problemi però rischiano di acuirsi. La Municipalità di Marghera da tempo si sta interessando dei problemi di convivenza in via del Bosco. Si è costituito un gruppo di lavoro ad hoc formato da consiglieri di minoranza e maggioranza, dal presidente Flavio Dal Corso, dall’assessore Bruno Filippini, dal presidente della commissione sociale, Antonio De Dea, da rappresentanti dei cittadini e da specialisti dei servizi sociali.
Queste famiglie problematiche non sono costituite solo da stranieri o rom, ma anche da gente del posto con forti disagi sociali. Ci sono anche dei minori. «Esistono», dice Bruno Silotto, delegato alla casa della Municipalità, «situazioni intollerabili. Una decina di queste famiglie sta violando completamente la legge: creano disordini dopo aver occupato case pubbliche senza alcun titolo».
Filippini è ancora più duro: «L’ Ater deve fare in modo che chi ha occupato abusivamente queste case in via del Bosco venga cacciato nel giro di qualche mese. Non accetteremo che si facciano scudo dei bambini. Se utilizzeranno i bambini strumentalmente, i piccoli già in forte disagio potrebbero essere allontanati dai loro nuclei famigliari. La presenza degli abusivi a Catene crea continua tensione sociale e a Marghera in questo momento non ce n’è proprio bisogno»
Alessandro Abbadir
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