Giovane arrestato per atti sessuali su un bimbo

Ambulante abusivo del Bangladesh in carcere dopo aver cercato di toccare un piccolo di quattro anni in una spiaggia
Di Rosario Padovano
20070730 - RIGNANO-CRO- RIGNANO: BIMBA, SONO STATA NELLA CASA DELLA MAESTRA MARISA - Carabinieri all'entrata della scuola materna dell'istituto comprensivo 'Olga Rovere' di Rignano Flaminio (Roma), dove si sarebbero verificati i presunti episodi di pedofilia in una foto scattata il 24 aprile 2007. Tra i pochi riferimenti fatti dalla bambina sentita oggi a Tivoli sul caso di Rignano Flaminio, c'e' quello di essere stata nella casa della sua maestra Marisa Pucci, una delle sette persone coinvolte nell' inchiesta giudiziaria del Pm Marco Mansi. Parlando di questa circostanza, la piccola ha fatto riferimento anche ad un'altra donna che ''faceva cose cattive'' e che sarebbe, secondo indiscrezioni, la maestra Patrizia Del Meglio. Ma e' soprattutto in un seminterrato della scuola materna Olga Rovere che per la piccola, si sarebbero verificati i ''giochi cattivissimi''. ARCHIVO - ANSA/MASSIMO PERCOSSI/BGG
20070730 - RIGNANO-CRO- RIGNANO: BIMBA, SONO STATA NELLA CASA DELLA MAESTRA MARISA - Carabinieri all'entrata della scuola materna dell'istituto comprensivo 'Olga Rovere' di Rignano Flaminio (Roma), dove si sarebbero verificati i presunti episodi di pedofilia in una foto scattata il 24 aprile 2007. Tra i pochi riferimenti fatti dalla bambina sentita oggi a Tivoli sul caso di Rignano Flaminio, c'e' quello di essere stata nella casa della sua maestra Marisa Pucci, una delle sette persone coinvolte nell' inchiesta giudiziaria del Pm Marco Mansi. Parlando di questa circostanza, la piccola ha fatto riferimento anche ad un'altra donna che ''faceva cose cattive'' e che sarebbe, secondo indiscrezioni, la maestra Patrizia Del Meglio. Ma e' soprattutto in un seminterrato della scuola materna Olga Rovere che per la piccola, si sarebbero verificati i ''giochi cattivissimi''. ARCHIVO - ANSA/MASSIMO PERCOSSI/BGG

VENEZIA. L’ambulante abusivo del Bangladesh lo aveva puntato forse da giorni, spiandolo mentre si trovava con i genitori sulla spiaggia. Non avrebbe mai pensato la vittima, quel bambino di quattro anni, di trovarsi di fronte a colui che in questi casi viene definito un orco, in carne e ossa. Le sue morbose attenzioni non sono sfuggite ai carabinieri di una stazione locale che lo hanno posto in stato di fermo con l’accusa, odiosa, di atti sessuali con minori. Il fermato è un 36enne, ambulante abusivo, che gravita sulle spiagge del veneziano e che questa mattina comparirà in tribunale per la convalida del fermo di polizia giudiziaria cui è sottoposto da giorni. A incastrarlo i carabinieri, che hanno avvertito il magistrato di turno, la dottoressa Francesca Crupi, che lo incalzerà stamani con le sue domande. I genitori, che abitano nel Veneto, hanno ringraziati i carabinieri, dipendenti di una stazione che fa capo di una compagnia mandamentale. L’operazione si è conclusa nel migliore dei modi, con il fermo del soggetto, il minimo obiettivo che i militari avevano fissato dopo aver esaminato rapidamente il caso.

Ora si teme, da qui ai prossimi mesi o anni, un contraccolpo psicologico per la piccola vittima. Fortuna ha voluto, tuttavia, che il bambino si sia confidato subito con i genitori che, allibiti, si sono rivolti senza remore alle forze dell’ordine, chiedendo aiuto. Il resto del lavoro l’hanno fatto la grande discrezione e la professionalità dei militari, che hanno agito con molto tatto.

L’incubo per il piccolo e i suoi familiari era cominciato all’inizio della settimana. Il bambino, 4 anni appena, era stato avvicinato in un punto dell’arenile molto suggestivo della località di una località di mare della Costa veneziana. Il venditore del Bangladesh si recava in spiaggia con alcuni suoi connazionali, ma presto ha lasciato perdere la vendita delle sue mercanzie, focalizzando la sua attenzione su un gruppo di bambini. Poi ha scelto la sua vittima. La preda era lì, a portata di mano, debole e indifesa. Si è avvicinato, l’orco, e ha cominciato a fare quello che secondo lui era un gioco. Il bambino, turbato, è corso subito dai genitori che, pur scioccati da quel racconto, si sono rivolti ai carabinieri.

Il giorno dopo il copione avrebbe dovuto essere lo stesso per il pedofilo. Non aveva però fatto i conti con la determinazione dei genitori e la trappola tesagli dai carabinieri. Si è avvicinato nuovamente al bambino per proporgli di nuovo quei giochetti sconci, che a lui piacevano tanto. Appena ha raggiunto il piccolo sono spuntati i carabinieri, che lo hanno colto di sorpresa, bloccandolo e portandolo subito in caserma.

Si attende ora la convalida del fermo. Il 36enne è accusato di atti sessuali con minori, rischia una pesante condanna. È possibile che dopo l’udienza in tribunale il pedofilo rimanga in carcere in regime di custodia cautelare fino al processo.

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