Giallo in Consiglio sulla firma di Marco Dolfin (Lega)

CHIOGGIA. Consiglio Comunale pieno zeppo di interrogazioni e ordini del giorno, ma che inizia subito con un...giallo degno del miglior Perry Mason.
Tutto nasce quando il consigliere della Lega, Marco Dolfin, decide di ritirare una interrogazione nella quale si chiedeva che il sindaco relazionasse sulle inchieste che lo coinvolgono, solo che dopo l’apprezzamento nei confronti del capogruppo leghista (che tra l’altro ad inizio seduta ha fatto sapere che non cambierà il suo ruolo di opposizione in Consiglio anche se a Roma dovesse nascere un governa Lega-M5S) il sindaco Ferro parte clamorosamente al contrattacco e chiede allo stesso Dolfin se la firma apposta in calce al documento presentato fosse proprio la sua. «Le chiedo», ha domandato il sindaco, «se questa è davvero la sua firma, perché rispetto alle altre che ho avuto modo di vedere è decisamente diversa». Una illazione che naturalmente scatena la reazione dell’esponente leghista che parla apertamente di calunnie da parte di Ferro. «Sta mettendo in dubbio questo documento?», chiede Dolfin, «Sta dicendo che questo documento non l’ho firmato io? Ma stiamo scherzando?» .
Il sindaco, da par suo, mostra la firma del documento incriminato ed una copia di un altro documento con la firma del consigliere della Lega. «Ma non ha di meglio da fare», sbotta Dolfin, «che perdere tempo nel controllare se la sigla messa velocemente su uno delle tantissime interrogazioni che presento è uguale a quella di altri documenti. Vorrà dire che chiederò che il Comune si addotti della firma digitale, in modo che così non ci siano più dubbi, altrimenti la prossima volta firmerò con una croce o con un asterisco. Il sindaco dovrebbe occuparsi di cose ben più serie che non di queste stupidaggini».(d.z.)
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