Dolo, parla l'assessore: «Il tabaccaio può vendere i cimeli legati al fascismo»

DOLO. «Abbiamo controllato con attenzione e la commercializzazione dell’oggettistica messa in vendita dal tabaccaio di via Cairoli in centro Dolo: non è vietata dalla legge. Si tratta di oggetti che si rifanno chiaramente a un passato legato al fascismo, ma come Comune non possiamo intervenire per rimuoverli o fermarne la vendita».
A dirlo è Giorgia Maschera, avvocato e assessora alla Legalità del Comune di Dolo dopo che proprio nel Comune di cui è amministratrice è scoppiato il caso: nel tabacchino a pochi passi dal municipio ci sono in esposizione un manganello con la scritta “Me ne Frego! ” e poi busti raffiguranti Mussolini e tanti altri gadget a tema.
Il commerciante era finito fra le polemiche perché a lamentarsi era state diverse persone che lo avevano invitato a rimuovere quegli oggetti, ma ha fatto sapere che non lo farà. «Abbiamo studiamo il caso, leggi alla mano, e insieme alla polizia locale», spiega Giorgia Maschera , «abbiamo capito che non c’erano possibilità di vietarlo. Resta la mia personale disapprovazione e condanna per la vicenda e ricordo come la nostra Costituzione abbia nell’antifascismo uno fra gli elementi fondanti». Interviene anche il segretario del Pd della Riviera Stefano Molena. «Come Segretario del Pd della Riviera», dice, «condanno la superficialità con cui un tabaccaio di Dolo vende senza farsi problemi gadget, souvenir rievocativi di un passato triste e drammatico per l’Italia».
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