Costi di costruzione il Comune spinge commercio, verde e nuovi parcheggi

De Martin: «Scelta politica per favorire le ristrutturazioni  la residenza, il direzionale e i negozi di piccolo dettaglio»



Gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria subiscono da questo mese un incremento del 10,8%, per effetto dell’adeguamento Istat. Ma la giunta Brugnaro rivendica la scelta politica di aver modificato con una delibera votata in consiglio comunale, anche la complessa partita dei costi di costruzione. Obiettivo: favorire il recupero di immobili esistenti rispetto alla edificazione di nuovi palazzi, spiega l’assessore all’Urbanistica De Martin, ma anche favorire interventi nei settori della residenza, del terziario, del direzionale. Nuove le percentuali da applicare: 3% per gli esercizi commerciali di vicinato; 8% per esercizi di media dimensione; 10% per la grande distribuzione commerciale; 1% per direzionale e/o servizi 1%; 2% per turistico-ricettivo. Per il residenziale il costo di costruzione passa così da 240,34 euro per metro quadro (anno 2010) a 266,29 euro per metro quadro del 2020.

Nuove anche le soglie di attenzione per le domande di Permesso di costruire e pratiche di Scia. Cambiano i costi delle pratiche per favorire le ristrutturazioni: per il direzionale nuova costruzione 1.100 euro per metro quadro; ristrutturazione 716,33 euro. Per il commerciale di vicinato: nuova costruzione 1.100 euro al metro quadro; ristrutturazione 550 euro a metro quadro; per una media o grande struttura di vendita mille euro al metro quadro per nuova costruzione e 700 per la ristrutturazione. Per l’alberghiero 1.350 euro al metro quadro per nuove costruzioni e 945 euro al mq per ristrutturazioni.

In centro storico ed isole le soglie vengono aumentate del 20%.

Rispetto ai vecchi costi di costruzione, l’effetto della scelta della giunta Brugnaro porta a ridurre il costo costruttivo a metro quadro per il direzionale, il commercio di vicinato, la residenza mantenendo invariato il costo per le medie strutture di vendita e incrementando quello per le grandi strutture.

Aumentano anche i costi a metro quadro per il turistico ricettivo sia nella terraferma che nell’area lagunare. Ipotizzando una superficie di 1.100 metri quadri per la residenza si viaggia sui 21,24 euro a metro quadro; per il direzionale 11 euro a metro quadro; per il commercio di vicinato 33 euro al metro quadro. Si sale a 100 euro al metro quadro per una grande struttura commerciale mentre per il ricettivo si sale a 30 euro al metro quadro contro i 24 euro del passato.

Cambiano i valori per la monetizzazione di parcheggi ed aree verdi (gli standard). Per la città, compreso centro storico di Venezia e le isole lagunari, la quota dei parcheggi previsti dai piani, spiega De Martin, o vengono realizzati al 100 per cento oppure vengono realizzati al 20 e monetizzati per l’80%. In pratica un 20% di parcheggi va sempre realizzata e non è possibile pagare senza realizzare manco un posto.

I proventi della monetizzazione del Verde possono essere utilizzati per realizzare corridoi ecologici e boschi per il contrasto al cambiamento climatico. I nuovi costi sono differenziati a seconda delle zone della città. Per i parcheggi si va dai mille euro a mq in centro storico per commerciale e ricettivo (non dovuto per residenziale) fino ai 120 euro al metro quadro del direzionale a Marghera. A Mestre centro, i valori dei parcheggi vanno da 200 euro al metro quadro del residenziale e del direzionale ai 600 euro del ricettivo. Per il verde, la tariffa resta sempre la stessa: 100 euro al metro quadro. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia