Ca’ Foscari ateneo internazionale E investe 60 milioni

Approvato il piano strategico: 19,5 milioni per la ricerca e 35 per nuovi servizi. Corpo docente incrementato del 10%

L’Università Ca’ Foscari ha approvato ieri un piano strategico che, da qui al 2020, permetterà all’ateneo di essere sempre più internazionale. Il budget previsto è un investimento di circa 60 milioni (58 milioni e 450 mila euro) di cui 47 milioni già stanziati a bilancio con costi di gestione annuali pari a 8,2 milioni di euro, di cui 5 milioni già stanziati.

L’investimento complessivo si suddivide in: 19,5 milioni per azioni a sostegno della ricerca (costi di gestione annuali pari a 1,920 mila euro); 35,6 milioni per nuovi servizi agli studenti (laboratori, residenze studentesche) e nuovi programmi didattici e, infine, altri 3 milioni di euro per progetti di innovazione e sviluppo sociale e culturale.

Internazionalità.. Tra gli obiettivi quello di attrarre 35 milioni di euro di fondi esterni per la ricerca in 5 anni, incrementare dell’8/10% il corpo docente puntando su professori provenienti dall’estero e avere un buon 10% di studenti di nazionalità straniera, avviare progetti di innovazione tecnologica come il «Venice Innovation Hub» al Vega. «Il piano strategico» ha detto il rettore Michele Bugliesi «rappresenta un’opportunità per impostare un percorso definendo priorità e azioni. Ca’ Foscari ha tra i suoi punti di forza Venezia, location unica al mondo, una reputazione e una condizione economica solida e un posizionamento molto buono in alcune discipline chiave. Oggi abbiamo approvato un piano ambizioso con cui puntiamo a consolidare il ruolo di Ca’ Foscari nel panorama universitario».

I 35 milioni di euro che nei prossimi anni saranno investiti nella ricerca mirano a reclutare docenti che diano un respiro internazionale all’ateneo. Tra i papabili vincitori di progetti europei, titolari di Cattedre Natta e Levi Montalcini, italiani o stranieri provenienti da atenei internazionali, con l’obiettivo di aumentare complessivamente dell’8-10% il corpo docenti. In parallelo, anche i corsi in inglese dovrebbero aumentare, ricoprendo fino al 20% del totale dell’offerta formativa. Si cerca così di invogliare gli studenti stranieri a immatricolarsi attraverso colloqui a distanza (test e colloqui on-line), con particolare riferimento ad alcune aree geografiche a economia emergente.

Territorio. Un altro obiettivo è quello di rafforzare i legami tra Ca’ Foscari e le istituzioni del territorio, come l’amministrazione comunale, il Parco Scientifico e Tecnologico Vega e l’ateneo Iuav, per realizzare un polo per l’innovazione e l’imprenditorialità al fine di offrire agli investitori locali un luogo dove progettare idee e cucire una rete internazionale di partner aziendali. Da un lato quindi creare opportunità di collaborazione tra università, istituzioni e imprese locali, dall’alto investire nel futuro, come dimostra il progetto della «Science gallery» che esprime la volontà di collaborare con prestigiose istituzioni accademiche e scientifiche europee e internazionali, per ampliare il raggio di ricerca per i beni culturali, ambientali e per le scienze sociali e gli studi umanistici.

Piano edilizio. Tutto questo coronato da un piano edilizio che ha come progetto di punta la costruzione di residenze studentesche (Santa Marta e San Giobbe) e a Mestre al Polo Scientifico di via Torino. A questo si aggiunge lo scambio con lo Iuav della sede delle Terese che passerà a Ca’ Foscari e diventerà «Polo delle Terese» con lo scopo di riunire l’area delle Lingue orientali. In cambio San Sebastiano passerà allo Iuav.

Celebrazioni. Prima del 2020 si festeggeranno i 150 anni di Ca’ Foscari. Tra celebrazioni ed eventi si farà un punto sugli obiettivi raggiunti dal piano strategico e su quelli da completare.

Vera Mantengoli

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