Ca’ Farsetti, bufera sul pediatra

San Polo ancora senza medico per i bambini. Le mamme: «Chi è in servizio non vuole sostituti»
Di Vera Mantengoli
PD 06 aprile 2006 G.M. Ospedale dei Pupazzi (CARRAI) Ospedale dei Pupazzi Carrai
PD 06 aprile 2006 G.M. Ospedale dei Pupazzi (CARRAI) Ospedale dei Pupazzi Carrai

Ancora nessuna risposta per tutte le mamme che da settimane protestano per la mancata sostituzione a San Polo del medico Carlo Neidhardt, andato in pensione il 1 settembre. Bufera ieri a Ca’ Farsetti tra i consiglieri comunali, il rappresentante per la Sanità della Regione Renato Rubin, il direttore dell’Asl 12 Antonio Padoan, il rappresentante dei pediatri (FNMP) Andrea Schiavon e le mamme presenti in sala per capire quali sono gli ostacoli che rendono insormontabile la richiesta. La situazione di disagio è diventata insostenibile giorni fa quando molte mamme di Santa Croce si sono sentite dire che gli unici posti disponibili erano a Castello. L’incubo di fare ponti su ponti con un piccolo in passeggino, magari con la febbre alta, ha spinto in molte a chiedere spiegazioni. I bambini assegnati a Neidhardt (in totale ce ne sono 6707) sono stati infatti ridistribuiti tra i cinque pediatri rimasti (Andrea Schiavon, Maria Zaninotto, Vittorio Urbani e Francesco Baldin, Gabriella Medico) che hanno superato non solo la soglia di 800 bambini, ma sono arrivati quasi al limite della deroga di 1200. Per Rubin siamo di fronte a una riorganizzazione del territorio che non necessita la sostituzione di un pediatra.

Per il rappresentante della Regione la soluzione potrebbe essere quella di turnare i colleghi presenti in modo da coprire l’ambulatorio di San Polo senza prendere un nuovo medico. Padoan non ci sta e per rafforzare la necessità di una sostituzione legge una lettera del 21giugno scorso che non ha mai avuto una risposta, inviata alla Regione, dove il centro storico viene indicato come «zona carente straordinaria», termine tecnico che serve per descrivere una situazione di emergenza.

Se è vero che il tetto massimo non è ancora stato sforato, è anche vero che Venezia è una città che si caratterizza per la sua peculiare geografia che necessita di un’attenzione diversa rispetto ad altri luoghi, come ribadiscono i consiglieri presenti, tutti favorevoli alla sostituzione.

Colpo di scena avviene quando Padoan rivela lo stipendio medio dei medici (20.9000 euro lordi), lasciando tutti di sasso. Presto si diffonde così l’ipotesi che possano essere proprio i pediatri stessi a non volere un sostituto per guadagnare più soldi. Questa opinione è esplicitata da una mamma, Giorgia Calderà, che dice: «Parliamo di realtà. I pediatri in servizio non vogliono altri pediatri». Le altre protestano, come Laura Manzari: «Ho tre figli e non ho potuto scegliere dopo Neidhardt perché non c’era alternativa. In questo modo come fa a esistere il cardine della professione, il rapporto tra medico e genitore?». Arrabbiata anche la consigliera Locatelli, con tre figli e gli stessi problemi, e spazientiti Beppe Caccia e Renato Boraso che addirittura lascia il consiglio urlando che è un Paese pieno di caste.

E allora? Oggi in arrivo un’ulteriore tassello. Rubin porterà il parere del consiglio in commissione regionale e forse si saprà se Venezia avrà di nuovo il suo pediatra.

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