Baby gang, tra Miranese e Riviera censiti 50 gruppi

Risse, aggressioni, danneggiamenti e vandalismi nei 17 Comuni dell’area. Martellato, presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 3: «Continuiamo con gli operatori di strada ma lavoreremo anche con cooperative sociali per prevenire questi fenomeni»

Alessandro Abbadir
Sempre più spesso le cronache parlano di episodi che vedono protagoniste le baby gang
Sempre più spesso le cronache parlano di episodi che vedono protagoniste le baby gang

Oltre 50 di gruppi di minorenni in Riviera del Brenta e Miranese assimilabili a baby gang o comunque gruppi ben identificati di giovani che creano problemi per danneggiamenti o vandalismi continui. Un fenomeno in aumento del 25% negli ultimi tre anni. Per monitorare la situazione si stanno definendo convenzioni ad hoc con cooperative locali e il coinvolgimento di scuole e servizi sociali.

«Siamo di fronte all’emergere di un fenomeno che preoccupa molto» dice Andrea Martellato, presidente della Conferenza dei sindaci dell’Usl 3 «Ogni mese in ogni Comune della zona assistiamo a danneggianti, bravate, risse e schiamazzi da parte di gruppi di giovani, per la maggior parte minorenni. Ragazzi che dalle medie ai 18 anni non trovano di meglio che trovarsi per danneggiare qualcosa. Se prima, però, era l’uso della droga e le cattive compagnie a favorire i fenomeni di devianza, ora invece è la completa assenza di un modello educativo, il problema alla base di questi comportamenti. Per questo è importante agire sulle famiglie».

In ogni Comune medio piccolo dell’area, fino a 10 mila abitanti, in media si formano uno o due gruppi di questo tipo, composti sia da maschi che da femmine. In realtà più popolose si segnalano anche 3- 4 gruppi.

Si affaccia poi anche il fenomeno delle baby gang femminili: a Spinea è di qualche settimana fa l’aggressione a coetanee di un gruppo di bulle. A Dolo un gruppo di ragazzini ha vandalizzato una proprietà comunale. Scoperti, si sono offerti a compiere lavori socialmente utili. Era di Fossò e Vigonovo un gruppo di giovani che aggrediva a Padova gli omosessuali. A Mira il Comune denuncia ogni anno danni da atti vandalici per 50 mila euro. «Con gli operatori di strada stiamo monitorando il fenomeno cercando di intercettare il disagio, ma non basta», conclude Martellato, «Lavoreremo anche con cooperative sociali dell’area attraverso convenzioni per riuscire a prevenire i fenomeni già dai primi segnali».

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia