Aziende calzaturiere tour di clienti esteri

STRA. I compratori di scarpe della Riviera del Brenta provenienti da Russia, Kazakistan e Ucraina visiteranno il territorio dei comuni del distretto calzaturiero dal 21 al 24 maggio. L’iniziativa è...

STRA. I compratori di scarpe della Riviera del Brenta provenienti da Russia, Kazakistan e Ucraina visiteranno il territorio dei comuni del distretto calzaturiero dal 21 al 24 maggio.

L’iniziativa è stata presentata ieri dall’Acrib, nella sede di Stra insieme a Ice-Agenzia e Unicredit. «La prossima settimana», ha spiegato il presidente Acrib, Siro Badon, «le imprese associate potranno incontrare undici grandi buyers selezionati da Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’Internazionalizzazione delle imprese italiane), provenienti da Russia, Kazakistan e Ucraina, paesi dove già oggi il comparto calzaturiero italiano registra buone performance con volumi di export in crescita. In Russia le imprese potranno aggiungersi alle 400 aziende italiane già operative in quel paese». L’iniziativa permetterà di presentare direttamente il valore aggiunto e la qualità del prodotto “Made in Veneto” e di definire accordi commerciali. «La calzatura della Riviera del Brenta è espressione di un unicum, costituito da tradizione, ricerca, innovazione e qualità», ha detto Siro Badon, «sperimentare direttamente nei luoghi in cui nasce un prodotto fashion, partecipare alla fase creativa con visite al Politecnico Calzaturiero e nelle aziende: tutto questo può costituire per un operatore straniero un’esperienza emozionale e motivazionale insostituibile». «Le imprese del distretto calzaturiero del Brenta», ha sottolineato Gino Garbin di Unicredit, «rappresentano un’eccellenza. Ora si tratta di crescere su quei mercati in cui le opportunità sono elevate e che UniCredit già presidia con le proprie banche».«La nostra presenza a questo tavolo», evidenza Ines Aronadio di Ice, «risponde ad un imperativo per le imprese italiane, implementare i propri flussi di export». (a.ab.)

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia