Aeroporto di Venezia, prime multe annullate per la Zona a traffico controllato

VENEZIA. Ricorsi vinti, prime due multe annullate. E il Comune condannato a pagare le spese processuali, 1200 euro, 600 a ricorso. La sentenza letta l’altro giorno dal giudice di pace di Mestre, Fabrizio Pertile, apre una breccia importante nel muro alzato intorno all’aeroporto Marco Polo, con l’istituzione della Ztc, la Zona a traffico controllato.
Un sistema di telecamere nel quale - stando a quanto emerge dalla decisione del giudice - c’è qualcosa che non funziona. Centinaia le multe staccate, nei confronti di automobilisti e autisti del servizio Ncc (Noleggio con conducente) in molti casi contestate.
Alessandra Cipriano e Luigi Cipriano, rispettivamente avvocato e consulente tecnico, hanno presentato ricorso per oltre trenta contravvenzioni arrivate alla Far Service, società di Ncc con sede a Marcon. I mezzi Ncc, una volta entrati in aeroporto, possono fermarsi per un tempo prestabilito nell’area delle partenze e in quella degli arrivi. Quando escono da quest’area ed entrano nell’area Ztc inizia il conto alla rovescia: 8 minuti per uscire dall’area aeroportuale, lasso di tempo sufficiente, visto che in meno di un minuto di solito i mezzi Ncc sono già sulla rotatoria della Triestina.
Le prime due contravvenzioni - 83 euro ciascuna che diventano 100 conteggiando le spese procedurali e postali - esaminate dal giudice di pace risalgono allo scorso 20 ottobre. Secondo la polizia municipale infatti, in quella giornata, due auto della Far Service sarebbero rimaste nell’area Ztc rispettivamente 36 e 40 minuti. Avvocato e consulente però sono riusciti a dimostrare il contrario.
E dimostrarlo è stato piuttosto semplice. Davanti al giudice infatti hanno aperto il computer e mostrato il percorso delle due auto in quel lasso di tempo, certificato dal sistema satellitare installato nei due mezzi. Dopo essere uscite dall’aeroporto infatti le due auto sono andate a prendere altri clienti a piazzale Roma, e poi sono tornare indietro. Dove sono state “registrate” dalle telecamere d’accesso all’area Ncc come se non fossero mai uscite dalla zona Ztc.
«E’ come», spiega il consulente Cipriano, «se le due auto non fossero state smarcate in uscita dalla Ztc, e quindi in uscita dall’aeroporto». Il giudice, preso atto di quanto indicato dal percorso satellitare, ha quindi annullato le due contravvenzioni. Ma in coda ci sono molti altri ricorsi, sui quali la giustizia è chiamata ad esprimersi, e messi in calendario, a seconda dei giudici di pace sulle cui scrivanie sono arrivati i fascicoli, tra ottobre e il prossimo giugno.
«Il punto è che molti di noi hanno già pagato le contravvenzioni», spiega un rappresentante degli Ncc, «perché, pur sicuri dell’errore nel sistema di telecamere, non tutti sono dotati del sistema di controllo satellitare sui mezzi, ed era impossibile dimostrarlo. Ma finalmente un giudice accerta che avevamo ragione, e che qui nessuno voleva fare il furbo».
La polizia municipale, alle richieste di disporre l’annullamento in auto-tutela, aveva risposto che non poteva farlo, invitando i multati a rivolgersi al prefetto e al giudice di pace. Multe agli Ncc, e multe anche agli automobilisti. E se negli ultimi mesi se ne è parlato meno è solo perché l’attività dell’aeroporto è stata paralizzata dal lockdown, solo da poche settimane in leggera ripresa. E oggi i problemi degli Ncc sono ben altri rispetto alle multe. Che però restano.
«Le cause sono nelle mani di giudici diversi», spiega il consulente Cipriano, «ma è talmente evidente l’errore, provato dalle registrazioni satellitari, che ci auguriamo di chiuderle positivamente». Con le sanzioni annullate, e le spese a carico del Comune, a colpi di circa 600 euro al ricorso. —
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