Addio a Gino Peretti uno dei pilastri del Cai Era falegname e corista

SAN DONà. Si è spento a 87 anni Gino Peretti, uno dei pionieri del Cai di San Donà. I funerali saranno celebrati domani alle 15 in Duomo. Sposato, aveva quattro figli. Peretti ha lavorato per anni in Comune a San Donà come falegname. Ma era conosciuto soprattutto per il suo eclettismo e la voglia di contribuire alla crescita culturale della sua città. È stato nel Cai di San Donà fin dall’inizio, tra gli anni ’60 e ’70, contribuendo alla crescita del Club alpino italiano nel basso Piave che annovera da anni decine di iscritti e appassionati. Erano gli anni ruggenti delle scalate del monte Bianco e del Bernina, momenti epici per l’alpinismo. Peretti era sempre presente e quando scalava le montagne viveva intensamente ogni momento.
Il ricordo di Adriano Pavan, conosciuto pittore di San Donà e anche lui alpinista con Peretti sin dagli anni ’60 nel Cai, è commovente: «Con Gino abbiamo vissuto anni meravigliosi perché allora si viveva la montagna davvero con grande passione e intensità. È stato tra i fondatori del bivacco fisso Casera di Campestrin sul Cadore che è poi divenuto un punto di riferimento per tutti gli scalatori in Italia. Un’impresa importantissima nella sua storia di alpinista. Gino era soprattutto una persona buona, con molteplici interessi che ha coltivato nella sua vita. Ha anche cantato nel coro Monte Peralba, è stato tra i primi a dare impulso a questa realtà che ancora è così legata alla storia della città. Ci mancherà moltissimo. San Donà in questi giorni ha davvero perso uno dei suoi cittadini migliori». —
G.Ca.
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