A fine giugno chiude il “Flunch”

ZELARINO. Sono passati quasi quattro lustri dall’apertura del centro commerciale Auchan di via don Tosatto e in questo lasso di tempo il self service-ristorante del gruppo francese Flunch è rimasto un punto fermo per l’intera struttura. Dal prossimo 30 giugno, però, il locale chiuderà i battenti, lasciando a casa 32 persone, 30 donne e 2 uomini, come annunciato dall’azienda qualche settimana fa.
Un colpo durissimo per i dipendenti, alcuni dei quali sono al Flunch dell’Auchan da sempre, ovvero da diciotto anni. Ecco perché da alcuni giorni i lavoratori hanno indetto lo stato d’agitazione, con il blocco della flessibilità d’orario e degli straordinari. Ma, prima di Pasqua, verrà indetto un vero e proprio sciopero, con modalità da definire.
«Il Flunch chiuderà il 30 giugno», spiega la delegata sindacale Nicoletta Grassoni, «ma noi supponiamo che l’attività verrà interrotta anche prima. Io lavoro qui da 15 anni, ma ci sono colleghe che sono arrivate appena aperto, diciotto anni fa. Fra le 30 dipendenti, la maggior parte ha un’età superiore ai 40 anni, qualcuna è divorziata e monoreddito. Inoltre il contratto del commercio non prevede cassa integrazione o mobilità, quindi il loro unico paracadute è rappresentato da otto mesi di disoccupazione. Una situazione insostenibile».
« Insomma», continua la delegata, «non è pensabile che vengano lasciate a casa così, tanto più che stiamo parlando di persone che in questo campo hanno maturato molta esperienza e possono essere davvero utili».
Proprio l’esperienza accumulata in un self service che a pranzo registra una media di 300 clienti, dovrebbe rappresentare un viatico sicuro per il reinserimento delle lavoratrici (e dei due lavoratori) all’interno dello stesso Auchan. Infatti nel centro commerciale mestrino si prevede la realizzazione di una grande area di ristorazione, proprio come succede alla Carrefour. Arriveranno il Mc Donald, il sushi bar e altri gruppi, per un totale di circa una cinquantina di nuovi posti di lavoro. «Ecco perché», spiega Monica Zambon della Cgil, «abbiamo chiesto al responsabile della galleria Auchan di imporre ai nuovi arrivati l’assorbimento di questi dipendenti che possono vantare un’ottima esperienza nel settore della ristorazione. Per ora non abbiamo ricevuto assicurazioni in merito e non possiamo negare di essere molto preoccupati. Non è pensabile che professionalità di questo genere restino non vengano sfruttate e una trebntina di lavoratori resti senza lavoro. Eppure basterebbe prevedere una semplice clausola da far firmare ai nuovi locali che costituiranno il nuovo spazio dedicato della ristorazione all’Auchan di Mestre».
Gianluca Codognato
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