Umana oggi tricolore, vent’anni fa la storica promozione in Serie A/1

l’impresa
Vent’anni dopo: Umana campione d’Italia nel 2021, Reyer femminile, allora targata Orsa, promossa in Serie A/1 nel 2001. Ricorrenza storica per il basket femminile orogranata che il 20 maggio 2001 conquistò al Taliercio contro il Romeo Pozzuoli (78-54) la promozione nel massimo campionato. Era la Reyer guidata in panchina dal mestrino Gianfranco Dalla Costa, ex play del Basket Mestre, pilotata sul parquet dall’esperienza della capitana Simona Vedovati, una delle poche giocatrici “straniere” di quel roster, insieme alla vicentina Anna Pozzan e alla lombarda Helga Blasutta. Era la Reyer che il presidente Giorgio Chinellato e Roberto De Zotti avevano costruito “in casa”, puntando su giocatrici della zona o addirittura cresciute nel settore giovanile: Michela Cecchinato, Francesca Gabotti, Angela Gianolla (entrata adesso nello staff tecnico della Segafredo Virtus Bologna femminile), Alessia Gianolla, Francesca Biral, Francesca Boldrin, Valentina Niero, Roberta Perini e Chiara Ronchin. Una promozione arrivata un po’ a sorpresa, dopo il quarto posto in regular season di Serie A/1 (due raggruppamenti da 14 squadre l'uno) nel girone A (34 punti), alle spalle di Rovereto (48), Vicenza (40) e Reggio Emilia (38).
Il regolamento prevedeva per la promozione due gironi da quattro squadre: l’Osra finì nel raggruppamento con Rovereto, favoritissima per la promozione, Alcamo e Pozzuoli. Cecchinato e compagne partirono con quattro successi di fila: 65-61 ad Alcamo, 72-58 con Rovereto (match che si rivelerà decisivo), 77-65 a Pozzuoli e 56-47 nel return-match con Alcamo al Taliercio. Il capolavoro tattico di Dalla Costa si concretizzò nella trasferta di Rovereto dove l’Osra limitò i “danni” della sconfitta (70-73), prima dell’apoteosi contro Pozzuoli. Reyer e Rovereto terminarono a pari punti (10), ma l’Osra salì in Serie A/1 per la miglior differenza canestri nei confronti della Pasqualini 1-1, +11), che comunque sarebbe stata ammessa alla Serie A/1 al posto di Albino che non si iscrisse. —
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