Sunday Asimiyu: «Marcelo è il mio idolo, giocare nel calcio italiano il mio sogno»

Un ragazzo nigeriano che ha attraversato deserto e mare ed ha vissuto anche nel centro Hub di Conetta. Ora gioca nel Riva Malcontenta, ma... 

l’intervista

Potrebbe essere una storia di emigrazione. Ma invece vogliamo parlare della vicenda sportiva che la caratterizza. Potrebbe essere una storia di riscatto, invece ci piace pensarla come una delle tante di un giovane calciatore che cerca di farsi strada nel complicato mondo del pallone dilettantistico. Sarebbe bello che fosse una storia a lieto fine, per ora sappiamo che il suo protagonista crede nelle proprie capacità e sta cercando di farsi apprezzare in Terza Categoria. Dopo aver giocato in maniera quasi professionale, essere passato a un’attività amatoriale e adesso affrontare l’ultima categoria della Figc di Venezia. Lui è Sunday Asimiyu, difensore esterno sinistro, classe 1997, e attualmente in forza al Riva Malcontenta, formazione che milita nel girone di San Donà della Terza Categoria.

Sunday è un ragazzo che ha vissuto molte vicissitudini nella sua giovane vita, prima di poter assaporare un po' di normalità, casa, lavoro, fidanzata, in provincia di Venezia. All’italiano preferisce ancora l’inglese, ma il suo linguaggio è il calcio, dal quale si parte per raccontare la sua vita in Nigeria.

«Ho lasciato il mio paese per motivi religiosi e per venire in Italia ho attraversato la Libia e il Mar Mediterraneo. Sono stato costretto a lasciarlo perché mio padre avrebbe voluto che abbracciassi la fede musulmana, invece io ho scelto di rimanere cristiano».

Qui in Italia adesso che cosa fa?

«Abito a Mira e lavoro come operaio in un'azienda del settore agroalimentare nello stesso comune rivierasco».

Prima di partire per l’Italia ha giocato nella serie B nigeriana, in una lega che ha fatto crescere fior di campioni, transitati per la Ligue 1 e poi magari esplosi nelle competizioni internazionali (la Nigeria ha vinto l’oro olimpico nel 1996, l’argento nel 2008 e il bronzo nel 2016, ndr).

Che differenza ha trovato nei nostri campionati?

«Credo che il livello della Nigeria National League (serie B) sia paragonabile forse alla serie C italiana. Per passare di categoria devi essere bravo. Ma quello che succede spesso è che magari vieni scoperto da un caccia teste, che però per proporti alle squadre di Prima categoria, chiede soldi a te. Se non lo paghi, decide di proporre chi lo paga, e di giocatori bravi ce ne sono effettivamente tanti».

Poi il passaggio in Italia e la dura realtà del campo Hub di Cona.

«Appena arrivato in Italia nel 2017, sono stato trasferito al campo Cona. Ho visto il campo di calcio lì è questo mi ha motivato a riprendere a giocare, ma non avendo praticato sport per quasi un anno durante la mia permanenza in Libia, ho prima preferito allenarmi da solo e mettermi in forma. E nel 2018 ho parlato con uno dei giocatori e finalmente anche con il coach, così ho cominciato ad allenarmi con la squadra. Il Campo Cona che partecipa al campionato amatori Aics serie A2 di Padova. Da là mi è tornata la voglia di scendere in campo, anche perché provengo da una categoria superiore e anche se non è stato facile, ho voluto proseguire per rincorrere il mio sogno. Dopo la chiusura del campo Cona alla fine del 2018 sono arrivato in una cooperativa di accoglienza a Malcontenta. Il mio compagno di stanza sapeva dell’esistenza della squadra nel paese ed assieme siamo andati a proporci. Ho partecipato ad un allenamento e mi hanno chiesto di giocare con loro. La squadra mi ha accolto a braccia aperte ed è diventata come una famiglia per me».

La squadra è il Riva Malcontenta, terza categoria, girone A di San Donà che ha visto con favore l’arrivo di Asimiyu. «Sunday è un bravo ragazzo dotato di un bel sinistro» racconta il presidente Maurizio Rizzetto, «la scorsa stagione è andato in rete alcune volte su calcio di punizione. Ma non è l’unico che ha fatto il percorso della cooperativa e poi è venuto a giocare da noi. Ci sono anche il portiere Pedro Emanuel Duru, Ousmane Jabang e Awal Ahmed, tutti ragazzi in gamba e che si sono ben inseriti nel nostro gruppo. Perché il Riva Malcontenta non fa solo calcio in Terza Categoria, la nostra società fa anche attività sociale. Abbiamo preso a cuore questi giovani e abbiamo dato loro una mano per trovare lavoro e casa».

Sunday, riprendiamo.

»Il livello di questa categoria è ovviamente quello del calcio amatoriale e a me piacerebbe tornare a fare calcio a livello professionale» spiega il giovane nigeriano «voglio migliorare, sogno di diventare un eccellente calciatore. Sono un team player, ho determinazione e un ottimo scatto e pur essendo difensore sinistro, spesso mi mettono come attaccante».

In stagione per ora però Sunday non ha ancora potuto festeggiare per la prima rete in campionato, ma, anche per lui, come per tutto lo sport, l’emergenza sanitaria ha interrotto sogni, speranze e ambizioni.

Se vuole imitare il suo mito la strada è ancora lunga.

«Il mio giocatore preferito è in assoluto Marcelo Vieira da Silva Júnior del Real Madrid, che gioca nella mia stessa posizione, nel modo in cui piace a me e guardandolo imparo sempre qualcosa. Ma anche se gioca con il Real è un’altra la squadra che preferisco. Da sempre è il Manchester United, dove gioca anche un mio connazionale, l’attaccante Odion Ighalo».

Le speranze sono quelle di ricominciare in categorie superiori.

«Mi piacerebbe vincere questa sfida con me stesso nel calcio, che è la mia passione sin da giovanissimo. Il calcio è la mia vita, è la cosa che so fare meglio e dove riesco a dare tutto me stesso». —

Alessandro Torre

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