Scherma, Mauro Numa sprona Favaretto: «È la più forte, ma deve esserne consapevole»
La noalese è di scena nel weekend a Shanghai per l’ultimo appuntamento di Coppa del mondo di fioretto. Il suo maestro: «Fisicamente e tecnicamente ha raggiunto il livello massimo»

Nel fine settimana Martina Favaretto scenderà in pedana per l’ultimo appuntamento della stagione di Coppa del mondo di fioretto femminile. La campionessa noalese, attualmente numero 1 al mondo, sarà infatti impegnata in Cina a Shanghai per il Gran Prix FIE. Mauro Numa, due volte oro olimpico nel fioretto maschile alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, è il maestro di Martina da moltissimi anni e l’ha seguita in tutta la sua carriera. Nel 2017 Numa ha fondato l’Antoniana e proprio nella sala di San Giorgio delle Pertiche, la noalese si allena con lui.
A Shangai Martina potrà vincere la Coppa del mondo?
«Non penso. Attualmente ci sono quattro atlete molto vicine nella classifica, divise da pochi punti: Martina, l’americana Lee Kiefer, la canadese Eleanor Harvey e Arianna Errigo. A Shanghai verrà assegnato un punteggio maggiorato, ma saranno i mondiali a Tbilisi, gara finale e anche quella con un punteggio che vale uno e mezzo a decidere chi si aggiudicherà il titolo».
Come si è preparata Martina in vista di questo appuntamento?
«È tranquilla. Si è allenata molto bene. Negli ultimi giorni prima della partenza per la Cina, abbiamo riguardato le cose tecniche. Un bilancio di questa stagione, giunta ormai agli sgoccioli. Martina ha fatto una stagione straordinaria, irripetibile. Ha vinto tre volte e in tutto ha conquistato 5 podi. Lei vuole vincere sempre. Si allena sempre con questo obiettivo».
Ci sono ancora margini di miglioramento?
«Fisicamente e tecnicamente direi che ha raggiunto il massimo. Può invece ancora migliorare dal punto di vista della concentrazione e della tenuta della gara. Deve avere la consapevolezza di essere la più forte e a volte soffre psicologicamente le avversarie. Piano piano però sta superando anche questo. Soprattutto nelle fasi eliminatorie a volte soffre il fatto di non credere abbastanza nelle sue capacità. Poi andando avanti negli assalti ci riesce e così le viene automatico di tirare bene».
Come definirebbe Martina?
«Una fuoriclasse, un talento naturale, una di quelle schermitrici che nascono ogni 50 anni. Vince da quando era cadetta e ha esordito in nazionale giovanissima. Una nazionale fortissima che dura da tempo e dove era difficile entrare. Lei, invece, nonostante la sua giovanissima età, si è fatta spazio e ha trovato un posto da protagonista. Inoltre, vista l’età delle compagne, che viaggiano tutte sopra la trentina, al momento Martina è l’unica garanzia per le Olimpiadi di Los Angeles».
Dopo Shanghai, come preparerete il finale di stagione?
«La prossima settimana Martina si allenerà con me. Poi, dal 26 al 31 partirà per un ritiro collegiale. A giugno, dal 5 al 10, parteciperà ai campionati italiani a Piacenza e dal 14 al 19 agli Europei a Genova. Entrambi gli appuntamenti serviranno come allenamento in vista dei mondiali di Tbilisi di fine luglio. Agli Europei credo che dovrebbero giocarsela tra azzurre, visto che, anche contro la Francia, l’ultima volta hanno vinto con 20 punti di scarto. Poi, essendo a Genova avranno un grande tifo che potrà dare uno stimolo in più».
Cosa rappresenta Martina per il Circolo?
«Un’ispiratrice per tutti. Allenarsi con una come Martina aiuta moltissimo gli altri atleti e poi è sempre molto disponibile anche con i più piccoli».
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